Tumore alla tiroide, un nuovo farmaco allunga la vita

Si chiama cabozantinib il nuovo farmaco, finora usato per il trattamento di alcune forme neoplastiche del rene, capace di allungare la vita ai pazienti affetti da alcune tipologie di tumore della tiroide. La scoperta è stata presentata ad Asco 2021, frutto di uno studio in fase di pubblicazione sulla rivista Lancet Oncology

In occasione di una delle sessioni del congresso 2021 dell’American Society of Clinical Oncology (Asco) è stato presentato un farmaco, cabozantinib, che sembra mostrare efficacia nel trattamento di un tipo particolare di tumore alla tiroide. Cabozantinib è una molecola finora usata nel trattamento del tumore delle cellule renali in stato avanzato. Per verificare l’efficacia nelle neoplasie tiroidee è stato portato avanti uno studio di fase 3, Cosmic-311, i cui risultati sono attualmente in fase di pubblicazione sulla prestigiosa rivista Lancet Oncology.

Lo studio di fase 3

Lo studio si è concentrato sui casi di carcinoma differenziato alla tiroide refrattario alle cure di radioiodio, trattamento questo che viene utilizzato nei pazienti ad alto rischio di recidiva, in quelli metastatici o in quelli che hanno subito un’asportazione incompleta della neoplasia. I pazienti che potrebbero beneficiare di questo trattamento sono dunque coloro che non rispondono alla terapia di radioiodio dopo aver sperimentato due precedenti trattamenti con farmaci mirati contro il recettore del fattore di crescita endoteliale vascolare.

I risultati di cabozantinib fanno ben sperare: -78% nella progressione di malattia o morte nei pazienti trattati con questo farmaco rispetto a quelli trattati con placebo. Risultati, questi, che confermano la decisione assunta lo scorso febbraio dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense di adottare il cabozantinib come terapia innovativa per questa tipologia di pazienti.

Il tumore della tiroide: alcuni dati

Quelli riscontrati dallo studio di fase 3 sono risultati estremamente significativi, considerando che finora i pazienti affetti da questa forma non comune di carcinoma della tiroide differenziato avevano un’aspettativa di vita che oscillava tra i 3 e i 5 anni dalla diagnosi di metastasi. Si pensi inoltre che, nel 2020, sono stati diagnosticati 580mila nuovi casi di carcinoma della tiroide a livello globale e che l’incidenza di questa patologia oncologica per le donne è di tre volte superiore a quella degli uomini, rappresentando una diagnosi su 20 di tumore nelle donne. Questa tipologia di tumore viene comunemente trattato con la chirurgia, seguita da ablazione con iodio radioattivo. Tuttavia una percentuale di casi che oscilla tra il 5% e il 15% risulta resistente al trattamento con radioiodio, con una sopravvivenza finora stimata tre 3 e 5 anni.