Telemedicina, monitoraggio dell’aderenza terapeutica nei pazienti cronici, vaccinazioni, campagne di screening e prevenzione: sono alcune delle prestazioni che le farmacie intendono incrementare in collaborazione con la Regione, per dare ulteriore impulso all’assistenza sanitaria sul territorio. Se ne è parlato in dettaglio durante un convegno/webinar organizzato da Federfarma Lombardia.
Il tema “Il valore delle farmacie nello scenario post-Covid-19 in Lombardia” è stato ampiamente indagato e descritto dai numerosi illustri relatori, dando voce ai principali attori dell’ecosistema salute: esponenti del mondo della farmacia, dell’industria farmaceutica, dei cittadini e delle Istituzioni.
È allo studio, infatti, la riforma della Legge 23/2015, che va impostata in modo da contribuire a quel concreto rilancio della sanità territoriale ormai invocato da più parti ed emerso come necessario durante i lunghi mesi dell’emergenza da Covid-19. Le farmacie di comunità saranno chiamate nel prossimo futuro ad assumere un ruolo ancora più significativo. Lo testimonia la svolta epocale che attribuisce al farmacista la possibilità di eseguire in prima persona le vaccinazioni in farmacia, giunta non a caso dopo aver riconosciuto l’impegno straordinario profuso nell’ultimo anno e mezzo da parte di tutti i farmacisti.
Il primo presidio sul territorio
Una recente indagine condotta da Cittadinanzattiva Lombardia conferma che le farmacie si sono guadagnate “sul campo” la fiducia degli utenti durante i mesi più critici della pandemia. Il 91% dei cittadini lombardi intervistati ha apprezzato il supporto ricevuto dai presìdi con la croce verde e l’84% auspica un ampliamento delle loro prestazioni, in particolare vaccini e tamponi, telemedicina, ritiro referti, pagamento ticket delle prenotazioni sanitarie, impiego del digitale e scelta/revoca del medico di famiglia.
«Il nostro obiettivo è che le farmacie continuino a essere, anzi diventino ancor di più, un punto di forza del Sistema sanitario regionale – ha dichiarato la Vicepresidente e Assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti, nel suo intervento di apertura – Nel nuovo documento verrà infatti ribadita la loro centralità come primo, fondamentale presidio nel Ssr, importantissimo per gli utenti, soprattutto per i più anziani e per chi ha più bisogno di informazioni e assistenza. In particolare, nella riforma sanitaria evidenzieremo come questo ruolo sarà ancor più valorizzato, attraverso la crescita della farmacia dei servizi».
«È chiaro ormai come la gestione territoriale della sanità non possa prescindere dalla farmacia che, grazie alla sua facile accessibilità e al rapporto fiduciario con il paziente, può agire da catalizzatore di efficienza e buon servizio, avvicinando il Ssr ai cittadini, promuovendo la cultura della prevenzione, semplificando i percorsi diagnostico-terapeutici e facilitando ulteriormente l’accesso alle terapie – ha dichiarato Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia – Le oltre 3mila farmacie lombarde hanno dimostrato di avere molte potenzialità che meriterebbero di essere espresse e valorizzate».
«I farmacisti e le farmacie di comunità hanno sempre garantito non solo la continuità dell’accesso al farmaco, ma anche la riuscita di importanti innovazioni, come la completa dematerializzazione delle ricette, e risolto criticità come quella legata all’ossigenoterapia domiciliare – ha concluso Andrea Mandelli, presidente Fofi e Vicepresidente della Camera dei Deputati – Dopo questa esperienza diventa quindi imprescindibile l’implementazione del modello della farmacia dei servizi, con tutti gli strumenti innovativi, a cominciare dalla telemedicina, in grado di contribuire a una reale sinergia interprofessionale e alla completa presa in carico del paziente, in base al principio di prossimità delle cure».