Enrica Campanini ha da poco dato alle stampe il libro Piante medicinali in Fitoterapia e Omeopatia. Laureata in Medicina e Chirurgia, dal 1985 svolge la libera professione come medico esperto in fitoterapia e omeopatia, per Tecniche Nuove Campanini collabora con le riviste Medicina naturale e Farmacia news e ha scritto diversi testi fra cui Dizionario di fitoterapia e piante medicinali (tre edizioni), Manuale pratico di gemmoterapia (due edizioni) e Terapie complementari in geriatria.
Dottoressa Campanini, come nasce questo suo ultimo libro, Piante medicinali in Fitoterapia e Omeopatia?
Il libro nasce oltre che da una lunga serie di studi compiuti nel corso degli anni, inizialmente incentrati solo sulle piante medicinali e poi estesi anche all’omeopatia, da una esigenza personale: avere a disposizione uno strumento di lavoro utile, scorrevole e veloce nella consultazione grazie al quale poter inquadrare rapidamente le affinità e le differenze che si hanno nell’utilizzo di una stessa pianta medicinale in fitoterapia e in omeopatia.
Come si può inquadrare, in estrema sintesi, il rapporto tra le due discipline?
La fitoterapia, che precede di decine di secoli la nascita dell’omeopatia (fine XVIII secolo), si basa sull’impiego delle piante medicinali sia come principio attivo che come fitocomplesso sfruttando in questo caso l’azione sinergica dei suoi componenti. L’azione, più o meno modulata, è comunque farmacologica. L’omeopatia è un metodo clinico e terapeutico che consiste nel curare i pazienti somministrando un medicinale di origine vegetale, animale o minerale, a dosi estremamente diluite o infinitesimali opportunamente preparato (dinamizzazione). Si basa sull’applicazione del principio di similitudine (similia similibus curentur/il simile cura il simile) e l’azione non è farmacologica.
Si tratta pertanto di due metodiche completamente differenti se pur complementari: da una parte la fitoterapia che grazie all’impiego del fitocomplesso esercita un’azione sintomatica e modulata sull’organismo (ma pur sempre farmacologica e quindi in grado di determinare effetti collaterali e interazioni farmacologiche), dall’altro l’omeopatia, che si basa sull’applicazione del principio di similitudine, caratterizzata da un approccio globale e personalizzato al malato ed esente da effetti collaterali.
Qual è la particolare utilità di questo libro per il farmacista?
Questo testo può rappresentare non solo un pratico strumento di lavoro, ma anche un punto di partenza per uno studio più articolato e approfondito della materia medica. Inoltre, grazie all’accurata bibliografia a fondo pagina il lettore può risalire alla fonte delle citazioni e quindi consultare direttamente i testi di riferimento dai quali sono tratte le notizie riportate nel testo. Per tutti il libro rappresenta comunque un utile strumento di conoscenza in quanto offre una sintesi efficace della materia medica omeopatica e fitoterapica, anche nel caso di piante (Belladonna, Pulsatilla, Aconitum, Bryonia, Nux vomica, Ignatia, Aloe, Aesculus ecc.) la cui materia medica è generalmente molto vasta. Grazie all’impostazione sintetica ma esaustiva, il libro può pertanto risultare prezioso per chi si è avvicinato da poco al mondo della fitoterapia e omeopatia ma anche a chi, esperto, ha bisogno di una manuale di veloce consultazione.
Giovanni Bernuzzi