Una vita sana e longeva grazie a una miscela di cinque biotipi di Bifidobacterium longum

Si chiama “Vitalongum”, è una miscela di cinque biotipi di Bifidobacterium longum, microrganismo rinvenuto nell’intestino di alcune persone ultracentenarie, prodotto dal centro ricerche della novarese Probiotical. Una sorta di protettore specifico della cellula per garantirne la longevità, quindi, che sarà presentato nel congresso internazionale dal titolo “Probiotics and prebiotics” in programma all’università Urbaniana di Roma il prossimo settembre.

anziana e medico

Vitalongum sarà presente in commercio, sotto forma di polvere solubile in bustine, nel 2016, afferma il comunicato stampa diffuso dalla società. La miscela “Vitalongum” è frutto della ricerca condotta da circa sei anni da Probiotical di Novara, in collaborazione con istituti universitari di primaria importanza. Grazie alla stretta collaborazione con il professor Lorenzo Drago negli Ospedali Sacco e Galeazzi di Milano, la ricerca è stata avviata sei anni orsono per conseguire l’isolamento di microrganismi probiotici altamente specifici direttamente dalla microflora di soggetti ultracentenari che godevano di un ottimo stato di salute fisica e mentale. In buona sostanza ci si è chiesti: come fanno queste persone a raggiungere questa veneranda età in condizioni ottimali? C’è qualcosa che li accomuna sotto il profilo biologico?

Infatti, alla luce delle più recenti evidenze scientifiche, risulta che questi soggetti così longevi mantengono un corretto stato di omeostasi delle proprietà chimico-fisiche del proprio organismo e di controllo degli stimoli infiammatori più a lungo e con maggiore efficacia rispetto alla popolazione normale. E qui i ricercatori si sono posti la domanda che si rivelerà decisiva: gli ultracentenari in cosa differiscono, a livello della composizione quali-quantitativa della loro microflora intestinale, rispetto a un campione di soggetti sani, ma non centenari? E le eventuali differenze hanno una stretta correlazione con la longevità di queste persone?

Risultati

Sulla base di queste ipotesi sono stati analizzati i campioni fecali di 14 ultracentenari (con un’età compresa fra 100 e 104 anni) e di 10 volontari sani adulti (età da 24 a 57 anni). I risultati ottenuti, del tutto analoghi con quelli conseguiti da altri gruppi di ricerca, hanno evidenziato una significativa ricchezza per quanto riguarda la presenza di uno specifico microrganismo: Bifidobacterium longum. Tale batterio, infatti, è stato isolato da tutti i soggetti centenari, mentre era presente solo in tre dei soggetti non centenari. Non solo: per ogni soggetto centenario è stato possibile isolare uno specifico biotipo – i biotipi sono organismi dotati del medesimo corredo cromosomico – a testimonianza dello stretto legame fra l’individualità dell’uomo e quella della propria impronta batterica.

Conferme

Su una specifica miscela di cinque di questi biotipi di Bifidobacterium longum – come fossero cinque soldati uguali, ma con mansioni specifiche diverse -, che prende il nome scientifico di “Vitalongum”, dal centro ricerche di Probiotical sono state condotte una serie di analisi di caratterizzazione tassonomica – classificazione dei viventi, che si avvale di metodi e valutazioni di natura biomolecolare, fisiologica e sierologica, combinate ad avanzate tecniche di analisi statistica – tramite l’impiego delle più moderne tecniche molecolari. Inoltre, nel proprio laboratorio di linee cellulari, sono stati effettuati esami di caratterizzazione funzionale condotta sulle cellule mononucleate del sangue periferico di donatori adulti sani, in modo da poter analizzare sia le cellule coinvolte nell’immunità innata sia quelle dell’immunità acquisita. “I risultati ottenuti sono a dir poco entusiasmanti”, commenta il presidente di Probiotical, Giovanni Mogna, “poiché, caso unico tutti i cinque singoli biotipi analizzati nella miscela “Vitalongum” si sono comportati in modo del tutto identico, pur provenendo da ultracentenari assolutamente diversi”.

Particolarmente attiva si è dimostrata la cosiddetta “immune surveillance”, il processo naturale di controllo da parte del sistema immunitario esercitato nei confronti di elementi di disturbo dell’omeostasi come i patogeni e le cellule cancerose. Con l’invecchiamento, la progressiva perdita di funzionalità del sistema di sorveglianza a carico del sistema immunitario rappresenta una delle principali cause di suscettibilità all’infezione o di insorgenza del cancro.

Fonte: comunicato stampa di Probiotical – La Probiotical Spa di Novara.