Si chiama ‘Io Respiro’ l’App lanciata in occasione della Giornata mondiale dell’asma, che aiuta i pazienti a controllare i sintomi e a seguire la terapia in modo corretto
Al via la campagna educazionale “APPlichiamoci per respirare meglio” promossa da FederASMA e ALLERGIE Onlus, Società Italiana di Pneumologia (SIP) e Società Italiana di Medicina Generale (SIMG) con il contributo incondizionato di Chiesi Italia. Obbiettivo: far conoscere alla popolazione gli stili di vita corretti per prevenire le malattie respiratorie croniche come l’asma e la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), incoraggiare la diagnosi precoce, promuovere l’aderenza alla terapia, sensibilizzare circa la loro pericolosità se non riconosciute e gestite in modo adeguato.
A partire da maggio e per tutto il 2019 saranno organizzate giornate di screening, con spirometrie e consulti medici gratuiti, presso gli ospedali e gli ambulatori di medicina generale aderenti e nelle piazze di diverse città italiane. Le informazioni e i consigli per respirare meglio e le tappe della campagna sono disponibili sui principali social network. L’account Facebook dedicato è @campagnaapplichiamoci. È inoltre disponibile gratuitamente per i pazienti l’App “Io Respiro”, studiata per monitorare l’intensità dei sintomi e il loro impatto sulla vita quotidiana, per seguire correttamente la terapia e per comunicare con il medico questi importanti dati, in modo da consentire una gestione ottimale della patologia.
Che cosa fare in farmacia
Il farmacista gioca un ruolo importante perché può individuare persone a rischio che stanno ignorando il problema e perché incontra i pazienti nel momento in cui si riforniscono di farmaci. Può essere utile quindi sia in fase di prevenzione e diagnosi precoce, suggerendo l’esecuzione di una spirometria, sia per aiutare a utilizzare i dispositivi erogatori dei principi attivi inalatori, sia per far comprendere la fondamentale importanza di avere sempre con sé il farmaco per gestire un episodio acuto e della terapia di mantenimento per evitare le ricadute e gli episodi di esacerbazione.
Serve collaborazione
In Italia, si stima che le malattie respiratorie croniche, incluse asma e BPCO, siano la terza causa di morte dopo le patologie cardiovascolari e i tumori. Maggiormente a rischio i 450mila giovani tra i 15 e i 24 anni affetti da asma, che faticano ad accettare di avere una condizione cronica e a trattarla in modo costante, portando con sé i farmaci per l’emergenza. I pazienti con BPCO sono 3 milioni e mezzo. Le malattie che ‘tolgono il respiro’, però, possono essere prevenute e trattate in modo efficace, evitando che i sintomi interferiscano con le normali attività quotidiane a scuola, sul lavoro e nello svolgimento di sport e movimento fisico, e riducendo il tasso di mortalità correlata. Per farlo occorre una collaborazione virtuosa tra cittadino informato e consapevole, medico, farmacista, aziende farmaceutiche e istituzioni.
Le premesse sembrano valide, speriamo lo siano anche i fatti. A chi come il sottoscritto è affetto da asma in età avanzata (86), basta un piccolo sbalzo di temperatura per andare in crisi respiratoria. Ben venga qualche iniziativa che serva ad alleviarci se non tutti almeno in parte i disagi con i quali siamo costretti a convivere. Grazie.