L’ordinanza con cui il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha annunciato che le fasce attive della popolazione potranno reperire il vaccino e ottenerne la somministrazione in farmacia ha ricevuto il plauso e il consenso delle maggiori sigle di categoria
Lo scorso 2 ottobre il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha firmato un’ordinanza che prevede che i cittadini laziali tra i 18 e i 59 anni, che appartengono alle fasce attive della popolazione, potranno trovare nelle farmacie il vaccino antinfluenzale e ivi ottenerne la somministrazione. L’ordinanza incrementa dall’1,5% al 4% (da 36.000 a 100.000), le dosi messe a disposizione dei cittadini attraverso le farmacie del totale dei vaccini acquisiti dalla Regione.
In condizioni di emergenza come quelle attuali, questa è la via per garantire la copertura contro l’influenza alle persone che lavorano, che si spostano sui mezzi pubblici e che hanno una più intensa vita sociale, riducendo così la circolazione del virus e la possibilità che un’epidemia influenzale diffusa vada a sovrapporsi a quella del SARS CoV-2.
Il commento di Andrea Mandelli, presidente FOFI
“Con la sua decisione di consentire alle farmacie non soltanto di distribuire i vaccini antinfluenzali in numero adeguato alle necessità, ma anche di poter organizzare l’immunizzazione all’interno dei presidi, la Regione Lazio fa compiere all’assistenza territoriale un passo importantissimo, che adegua gli standard regionali a quelli dei paesi leader dell’Unione europea”. Questo il commento di Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani alla firma dell’ordinanza, che prosegue: “avevamo segnalato fin dalla scorsa estate che le farmacie sarebbero rimaste prive di vaccini antinfluenzali destinati alla popolazione attiva, non coperta direttamente dal SSN, e che comunque sarebbe stato difficile per le strutture esistenti e per i medici di medicina generale riuscire a rispondere alla necessità di vaccinare in breve tempo 17-18 milioni di italiani. Per questo abbiamo anche riproposto che le farmacie di comunità fossero messe a sistema per aumentare i punti di accesso alla vaccinazione, così come già avviene in tutto il mondo, a cominciare da Canada, Francia, Germania, Gran Bretagna, Portogallo, Stati Uniti e Svizzera, in totale sicurezza e nel pieno rispetto delle competenze dei professionisti della salute”. “Alla Regione Lazio va il plauso dei farmacisti italiani per aver adottato questa soluzione, e un particolare ringraziamento all’Assessore alla sanità Alessio D’Amato per l’impegno profuso nel raggiungimento di questo obiettivo. Ci appelliamo ora a tutti presidenti delle Regioni perché mettano a disposizione della rete delle farmacie i vaccini antinfluenzali”.
Soddisfazione da parte di Luigi d’Ambrosio Lettieri, presidente Ordine farmacisti Bari e Bat
Anche Luigi d’Ambrosio Lettieri, presidente Ordine farmacisti Bari e Bat, esprime piena soddisfazione per l’iniziativa del Lazio: “Accogliamo con vivo apprezzamento la decisione della Regione Lazio che, con una ordinanza firmata oggi dal presidente Nicola Zingaretti, non solo destina alle farmacie un numero adeguato di dosi vaccinali antinfluenzali, perché possano rispondere all’aumento di domanda da parte della popolazione, ma consente anche di organizzare un servizio di somministrazione/inoculazione dei vaccini all’interno dei presidi stessi, in presenza di requisiti di sicurezza. Il nostro auspicio è che analoga decisione, maturata nella consapevolezza dell’emergenza sanitaria in corso per la pandemia da Covid 19 dal presidente Zingaretti possa essere presa in seria considerazione anche dalla Regione Puglia con cui è stata avviata già nei giorni scorsi una interlocuzione in materia”. “L’ordinanza di Zingaretti, d’altronde – continua D’Ambrosio Lettieri – tiene conto delle indicazioni del Comitato tecnico scientifico e sarà attuata sulla base delle modalità individuate dalla Direzione salute e l’unità di crisi regionale. Abbiamo segnalato da tempo il rischio che le farmacie restassero sprovviste dei vaccini antinfluenzali destinati alle persone non coperte dal sistema sanitario nazionale. Come pure abbiamo segnalato le criticità, rispetto alla necessità di allargare le sedi vaccinali, nel rispetto delle competenze dei professionisti della salute e in totale sicurezza, per garantire a tutti di potersi proteggere dall’influenza”.
Barbara Mangiacavalli: «Gli infermieri sono pronti a collaborare»
Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche, ricorda che la possibilità di semplificare la vaccinazione eseguendola direttamente nelle farmacie dove il cittadino può trovare i vaccini c’è, applicando una norma esistente e senza nessun tipo di sconfinamento tra professioni, auspicando una sinergia tra professioni sanitarie per fare in modo che il cittadino possa essere vaccinato da un professionista sanitario abilitato a farlo, a partire dall’infermiere.
“Bene la somministrazione dei vaccini in farmacia e per questo gli infermieri sono pronti a collaborare con i farmacisti in tutto il Paese. Già oggi a somministrare praticamente i vaccini ci pensano gli infermieri, soprattutto nei centri vaccinali pubblici. Quello della partnership infermieri-farmacisti nella vaccinazione dovrebbe diventare, subito, un modello organizzativo nazionale. Del resto questa collaborazione è già prevista sulla carta dalla farmacia dei servizi”. “Sarebbe bello e soprattutto costruttivo – aggiunge Mangiacavalli – che nella discussione accesa sull’eventualità di poter vaccinare nelle farmacie il farmacista lavori al fianco di altri professionisti sanitari per erogare prestazioni di base che non richiedono l’intervento del medico”.
“In un momento come quello che stiamo attraversando – sottolinea infine – semplificazione e de-burocratizzazione sono parole d’ordine … In questo senso chiediamo un intervento di Governo e Regioni affinché infermieri, medici e farmacisti possano essere messi nelle immediate condizioni di erogare il miglior servizio possibile e nei tempi più brevi a tutti i cittadini”.
Assofarm: «Dal Lazio un nuovo paradigma»
Anche il presidente di Assofarm Venanzio Gizzi si unisce al plauso collettivo: “Non è solo un provvedimento che risolve una criticità sanitaria molto pericolosa, ma un vero e proprio nuovo modo di considerare la Farmacia. Un paradigma che ci allinea ai modelli più avanzati dell’Unione Europea e soprattutto concretizza il potenziale sanitario delle farmacie italiane sfruttando quel loro mix di professionalità e prossimità territoriale alla vita del cittadino. Al Governatore Zingaretti e ai suoi collaboratori va il plauso di tutte le Farmacie Comunali italiane”.
“La strada è aperta e ora va percorsa – continua Gizzi – è certamente opportuno iniziare questo progetto con 400 farmacie pubbliche e private in tutto il territorio laziale, ma crediamo sia importante estendere quanto prima la partecipazione a tutti i presidi che dispongono di adeguate condizioni. Le farmacie comunali sono pronte. In prospettiva, la componente professionale e territoriale della farmacia dovrà essere valorizzata anche in altre sfide sanitarie che attendono il Paese”.