Vaccini anti Covid-19 in Europa

A ricevere la prima dose il 65,6% degli over 80, il 42,3% ha effettuato anche la seconda
somministrazione. A livello generale, nella popolazione over 18, ha terminato l’iter vaccinale solo il 6,6%

La campagna vaccinale anti Covid-19 in corso ormai da diversi mesi non ha riscontrato sempre una progressione lineare, dapprima per i problemi di approvvigionamento delle dosi a livello europeo, quindi per gli stop and go imposti da diversi Paesi al vaccino anglo-svedese AstraZeneca a seguito del verificarsi di alcuni eventi avversi. A livello italiano, nonostante gli auspici del nuovo Governo che mira ad inoculare 500mila dosi di vaccino al giorno, la campagna procede ancora a rilento e con marcate differenze di carattere regionale. È verosimile che la situazione possa subire uno slancio grazie all’inclusione nel piano vaccinale delle farmacie che inizieranno le somministrazioni, in tutta Italia, a partire dalla seconda metà di aprile.

A livello europeo, lo European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) offre una panoramica aggiornata sullo stato di avanzamento delle vaccinazioni nei diversi Paesi. Ad aver ricevuto la prima dose sono in media il 65,6% degli over 80, con differenze molto marcate tra i differenti contesti. A guidare la classifica Islanda, Malta e Irlanda, con rispettivamente il 98,1% e 96% e il 96,1% di penetrazione. Buone anche le performance dei Paesi scandinavi, tutte superiori all’80%. L’Italia ha finora effettuato la somministrazione della prima dose al 65,6% dei propri over 80. Fanalini di coda Lettonia, al 19,2% e Bulgaria, 6%.

Ad aver completato l’iter vaccinale anche con la seconda somministrazione il 42,3% degli ultraottantenni europei. Se si guarda a tutta la popolazione over 18 che ha ricevuto il vaccino, le percentuali scendono repentinamente: il 16% ha avuto la prima dose, solo il 6,6% entrambe. Nel nostro Paese hanno ricevuto la prima dose di vaccino: il 13,4% del target 70-79 anni e il 9,8% della fascia 60-69 anni.

La distribuzione dei vaccini

Distribuite finora in Europa 106 milioni di dosi, somministrate 83,5 milioni. Di queste, sono state distribuite circa 64,7 milioni di dosi Pfizer-Biontech, 27,6 AstraZeneca e 10,8 milioni Moderna. Il vaccino Pfizer-Biontech rappresenta oltre il 60% del totale dei vaccini distribuiti in quasi tutti i Paesi considerati, ad eccezione di Bulgaria e Lettonia in cui a prevalere è il vaccino AstraZeneca e dell’Ungheria, in cui si attesta a circa un terzo del totale, unico Paese europeo che ha avviato la somministrazione del vaccino russo Sputnik. Il vaccino Moderna sembra ad oggi il meno distribuito in tutta Europa, con percentuali che variano dal 7 al 14% ad eccezione di Lichtenstein, in cui rappresenta il 54% dei vaccini distribuiti (nel Paese hanno adottato solo questo e il Pfizer-Biontech) e Lettonia, in cui copre il 30% delle dosi. All’Italia sono state finora fornite oltre 14 milioni di dosi distribuite su 3 tipologie di vaccini con una netta prevalenza di Pfizer-Biontech che si assesta a poco meno del 70%, Astrazeneca intorno al 24%, Moderna 9%.

Le dosi per 100 abitanti

Se guardiamo al numero di dosi per 100 abitanti, emerge subito l’Ungheria, unico paese che mostra un valore di 52,9, pari a circa il doppio della media degli altri Paesi che oscillano intorno a 27-28. Mentre l’Italia si attesta a 28,6 dosi per 100 abitanti le performance peggiori sono quelle di Lettonia e Bulgaria, rispettivamente a 15 e 15,9.

Dati aggiornati al 12/04/2021