Il Fascicolo sanitario elettronico è considerato fondamentale per una proficua sinergia tra farmacisti, medici e pazienti. Ripercorriamo con Maurizio Pace gli ultimi sviluppi di questo strumento

Maurizio Pace, segretario della Federazione degli ordini dei farmacisti italiani (Fofi)

«Il Fascicolo sanitario elettronico rappresenta, insieme alla telemedicina, il principale intervento di transizione digitale in sanità nella visione tracciata dal Pnrr. La sua messa a regime è, dunque, una priorità per il nostro Servizio sanitario. Il Decreto “Sostegni ter” (D.L. 4/2022 convertito in Legge 25/2022) ha introdotto importanti novità che riguardano, in particolare, la progettazione dell’infrastruttura nazionale deputata a garantire l’interoperabilità dei Fse regionali» ci spiega Maurizio Pace, segretario della Federazione degli ordini dei farmacisti italiani (Fofi).

A che punto siamo con l’implementazione di questo strumento?

Al centro della nuova architettura del Fse vi sono la raccolta e l’accessibilità dei dati degli assistiti da parte di tutti i professionisti coinvolti nella presa in carico: la collaborazione tra tutti gli attori dell’ecosistema sanitario, inclusi i cittadini, è infatti fondamentale per migliorare il processo di diagnosi, definizione e monitoraggio del percorso terapeutico. In quest’ottica, si comprende anche l’importanza dell’integrazione del Fse con i servizi di telemedicina, così come previsto dalla Missione 6 del Pnrr che ha come obiettivo principale il potenziamento dei servizi domiciliari, anche attraverso soluzioni di telemedicina che supportino i pazienti nella gestione delle malattie croniche».

Si riscontrano, a oggi, grandi differenze tra le Regioni?

Le Regioni e Province autonome attive, cioè in cui si registra almeno un Fse attivato, sono 21. Quattro Regioni (Abbruzzo, Campania, Calabria, Sicilia) restano in regime di sussidiarietà, vale a dire che, parzialmente o al 100%, hanno i servizi del proprio Fse attivi presso l’Infrastruttura Nazionale per l’Interoperabilità (INI).

Quali dovrebbero essere, per il farmacista, le funzionalità da sviluppare/migliorare nel Fascicolo?

I farmacisti, in particolare, vengono abilitati alla prenotazione di prestazioni sanitarie come visite, esami e vaccini, per conto dei cittadini assistiti presso la farmacia; all’accesso al dossier farmaceutico, per la sua consultazione, ma anche per la sua alimentazione con riguardo ai dati di competenza; alla consultazione in tempo reale del foglio informativo della terapia farmacologica prescritta al cittadino; alla verifica della terapia erogata al paziente.

La piena e omogenea implementazione del Fse – e del Dossier Farmaceutico – consentirà ai cittadini di beneficiare del supporto del farmacista per la corretta assunzione dei farmaci e dell’aderenza alla terapia. L’Agenzia per l’Italia Digitale ha reso disponibili online le nuove specifiche tecniche per l’interoperabilità tra i sistemi Fse regionali nella versione 2.4, contenute nel ‘Framework e dataset dei servizi base’ che definisce i principi, i processi, i servizi e i dataset dell’interoperabilità dei Fse regionali con l’Infrastruttura Nazionale per l’Interoperabilità (INI), e l’Affinity Domain di riferimento. Le nuove specifiche saranno operative a partire dal 1°marzo 2023, pertanto entro tale data i sistemi Fse regionali dovranno adeguarsi alle stesse.

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