Verso una cultura dell’inclusività, anche in farmacia

parità di genere

Cosmofarma

Equo approccio alla clientela e superamento degli stereotipi più diffusi sono le principali azioni da compiere per assicurare la parità di genere anche in questo settore. Ne parliamo con Luisa Rizzitelli, fondatrice del progetto formativo Better Place, in attesa dei suoi convegni previsti a Cosmofarma 2021

Creare una maggiore consapevolezza negli uomini e nelle donne circa le responsabilità individuali, ma anche collettive, nelle azioni e nei linguaggi utilizzati nel proprio quotidiano. È la direzione in cui sta lavorando Better Place, un progetto formativo nato da circa due anni per volere di Luisa Rizzitelli, giornalista e formatrice, esperta di politiche di genere e attivista per i diritti delle donne, e per un approccio gender balanced dell’economia e della politica.

«Stereotipi e abitudini culturalmente non condivisibili sono l’ostacolo più significativo per un’interazione non costruttiva tra i generi – afferma Luisa Rizzitelli – Dopo anni di chiusura rispetto a questi temi, le aziende hanno finalmente mostrato un interesse crescente e una maggiore apertura verso una cultura della parità di genere e dell’inclusività». È nato così Better Place, che, per analizzare la situazione esistente in una realtà organizzata come un’azienda in termini di sensibilità o di pratiche messe in atto per assicurare la parità di genere, ha promosso questionari costruiti su un certo numero di indicatori. «Al di là di alcuni elementi standardizzati, altri indicatori vengono customizzati di volta in volta per meglio comprendere la specifica situazione».

Indagine e monitoraggio

Per quanto concerne i lavoratori che operano all’interno di una struttura, l’obiettivo di Better Place è quello di indagare diversi aspetti, tra cui il loro benessere organizzativo. Le informazioni sono raccolte attraverso questionari e focus group volti a mettere in luce le situazioni e i punti migliorabili. Sulla base del risultato preliminare ottenuto, si propone alla committenza di intervenire con corsi di formazione al personale o, meglio, con corsi di consapevolezza. Dopo aver messo a punto un piano di intervento, si prosegue poi con un monitoraggio volto a evidenziare se l’intervento è stato mirato e ha prodotto dei risultati riscontrabili nella pratica quotidiana.

Il caso delle farmacie

Quando l’oggetto di studio è una realtà come la farmacia, l’analisi che compie Better Place non è volta a comprendere soltanto quale sia l’organizzazione interna della struttura, ma interessa anche l’approccio alla clientela. In particolare, indaga se esistono e in che modo si differenziano le modalità di proporre un prodotto piuttosto che un altro a seconda che ci si trovi davanti un uomo o una donna. La farmacia, del resto, a seguito dei molteplici interventi normativi, nonché delle mutate condizioni di mercato che l’hanno riguardata, si presenta, ormai, con una nuova fisionomia, completamente diversa dai vecchi stereotipi che la vedevano solo come luogo di dispensazione dei farmaci. La farmacia oggi è una struttura complessa al pari di qualsivoglia azienda e, oltre al suo ruolo originario insostituibile, è chiamata a dare il suo contributo nel fornire risposte alle molteplici esigenze del cittadino che vede nel farmacista un primo presidio territoriale a cui rivolgersi per soddisfare esigenze assistenziali, e non solo.

Superare gli stereotipi

«In una realtà come la farmacia, un presidio capillare che ogni giorno si confronta con centinaia di persone, è necessario agire sui pregiudizi e sugli stereotipi che, inconsapevolmente chi sta dietro il bancone potrebbe mettere in atto di fronte al proprio cliente» spiega Luisa Rizzitelli. Fino a pochi anni fa, ad esempio, la cosmesi per uomo veniva percepita dai più con sospetto, come se l’utilizzo di una crema antirughe da parte di un soggetto di sesso maschile potesse automaticamente tradursi in mancanza di virilità. Un altro elemento sul quale è fondamentale lavorare è il colore dei prodotti o dei packaging: basti in tal senso pensare agli episodi discriminatori di cui sono stati oggetto bambini che avevano espresso una preferenza per il rosa. «Incidere su una cultura stereotipata consente di mettere più a proprio agio l’acquirente, sia esso uomo o donna, nel momento in cui si trova a richiedere un cosmetico o un prodotto da banco».

Per approfondire i temi della diversità e dell’inclusione nell’ambito del business, Luisa Rizzitelli vi aspetta a Cosmofarma 2021 con due convegni (per aggiornamenti sul programma, a breve online, consulta il sito della manifestazione)

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