Vaccini Covid-19, Aifa ha dato l’ok alla vaccinazione mista

L’Agenzia Italiana del Farmaco, nelle scorse settimane, ha approvato la vaccinazione mista per tutti gli under 60 che hanno ricevuto la prima dose del vaccino Vaxzevria di Oxford-AstraZeneca

Nelle scorse settimane, a seguito di un nuovo caso di manifestazioni avverse a seguito dell’inoculazione del vaccino AstraZeneca, che ha destato preoccupazione nell’opinione pubblica e nella comunità scientifica, il Ministero della Salute ne ha vietato l’ulteriore somministrazione, unitamente allo Janssen di Johnson&Johnson, entrambi vaccini a vettore virale, per chi non ha compiuto i 60 anni di età.

Successivamente, la Commissione Tecnico Scientifica (CTS) dell’Agenzia italiana del Farmaco (Aifa), lo scorso 13 giugno, si è espressa circa le modalità di utilizzo della vaccinazione mista nei soggetti under 60 che hanno ricevuto la prima inoculazione con AstraZeneca, in considerazione del mutato scenario epidemiologico.

Vaccini anti-Covid

Con il mix vaccinale una risposta anticorpale potenziata

Infatti, a fronte di una potenziata risposta anticorpale registrata nella vaccinazione mista e di un buon profilo di reattogenicità mostrati da studi clinici di recente pubblicazione, la CTS ha ritenuto di procedere all’approvazione del mix vaccinale con i due sieri a mRna, il Comirnaty di Pfizer-Biontech o il Moderna, tenuto conto del contributo di efficacia di ognuno nel contrasto al Covid 19: i vaccini a vettore virale, come il VaxZevria prodotto da AstraZeneca, stimolano la produzione di linfociti T (“killer”) che attaccano le cellule infettate dal virus per poi distruggerle, mentre i vaccini a mRna Pfizer-Biontech e Moderna inducono invece la risposta anticorpale.
La Commissione ha quindi espresso parere favorevole all’inserimento dei due vaccini succitati nell’elenco dei farmaci 648/1996 per favorire il regolare svolgimento della campagna vaccinale e ha suggerito che la seconda somministrazione con uno dei vaccini a mRna debba essere inoculata a 8-12 settimane dalla somministrazione della prima dose del siero Vaxzevria.

Regioni in ordine sparso

Questa decisione ha quindi prodotto una riorganizzazione dei piani regionali della campagna vaccinale, anche se, ancora una volta, le Regioni hanno scelto di procedere in ordine sparso. Mentre l’Abruzzo ha annunciato la riorganizzazione, e la Lombardia ha deciso di procedere all’eterologa dallo scorso 17 giugno, la Campania ha deciso di sfidare il governo procedendo anche con la seconda dose AstraZeneca. Il Lazio e la Puglia hanno lasciato la libertà di scelta ai propri cittadini. Per chi volesse ricevere, comunque, la seconda dose AstraZeneca, viene prevista l’obbligatorietà della sottoscrizione di un consenso informato. In linea con le indicazioni del Governo la Toscana, il Piemonte, la Liguria e il Veneto.