Contratto atipico, a che punto siamo?

Il contratto atipico è ancora una realtà per i farmacisti, nonostante l’Accordo tra Governo e Regioni proprio sull’argomento. Per i farmacisti abilitati alla professione e iscritti all’Ordine non è infatti possibile attivare un tirocinio extracurriculare. A dirlo è stato appunto l’Accordo tra governo e regioni sulle Linee guida in materia di tirocini formativi e di orientamento. Accordo, siglato ormai il 25 maggio del 2017, che non ha però completamente risolto la questione dei contratti atipici. Infatti, ad oggi, non tutte le Regioni hanno recepito le Linee Guida.

Per fare il punto sul contratto atipico, abbiamo intervistato Emilio Croce, Presidente ENPAF.

Emilio Croce, presidente ENPAF

Contratto atipico e previdenza, cosa accade al lavoratore con questo tipo di contratto?

“Purtroppo accade che il professionista è privo di altra previdenza obbligatoria, propria del rapporto di lavoro dipendente, e pertanto, rispetto all’Enpaf, al fine di beneficiare della riduzione contributiva soggettiva deve risultare disoccupato e pertanto iscritto al centro per l’impiego”.

Le alternative: suggerimenti in base alle norme vigenti di contratti regolari che il titolare può proporre al dipendente (e in particolare al neolaureato) con relativi incentivi per il datore di lavoro.

“Esistono delle agevolazioni, sul piano contributivo, per le assunzioni che mirano a favorire l’instaurazione di rapporti di lavoro a tempo indeterminato per i giovani: strumento valido e ancora efficace. Anche l’Enpaf a breve, attraverso la sezione assistenza, offrirà degli incentivi datoriali all’occupazione, volti a favorire la nascita di nuovi rapporti di lavoro, non solo per i giovani ma anche per coloro che hanno perso il lavoro e hanno difficoltà di reinserimento; uno sforzo aggiuntivo compiuto dall’Ente rispetto alla tradizionale tutela assistenziale, offerta con il contributo straordinario per la disoccupazione temporanea e involontaria dei nostri iscritti.

Oggi, più che mai, il lavoro deve essere al centro delle politiche sociali del nostro Ente di previdenza”.

Ci aiuti a concludere con una riflessione sulla dignità e realizzazione professionale del lavoratore, come viene intaccata dal contratto atipico?

“Il collega giovane, fresco di studi e di abilitazione, che ha letto il nostro codice deontologico, che mira a trovare una occupazione nel settore, non può essere sfruttato, lavorando senza remunerazione o con una remunerazione irrisoria. Pertanto, NO agli stage formativi per gli iscritti, NO alla “cosidetta” pratica professionale gratuita, altra forma illegittima di impiego di risorse umane che, purtroppo, è ancora diffusa sul territorio.  Su questi temi, la nostra opposizione deve sempre essere ferma e convinta, senza se e senza ma”.