Ragazzi Down lavoreranno in farmacia, grazie al progetto Wonderful Work

Emanuela Bandi e Chiara Laghi progetto Wonderful Work
Da sinistra: Emanuela Bandi e Chiara Laghi

Anche l’Associazione chimica farmaceutica lombarda tra titolari di farmacia, aderisce al progetto Wonderful Work (WOW), rivolto a ragazzi con sindrome di Down, con lo scopo di creare percorsi finalizzati al loro inserimento lavorativo.

L’iniziativa, promossa dall’Associazione Capirsi Down Monza Onlus, in collaborazione con Agpd e Vividown di Milano, e presentata in occasione della giornata nazionale delle persone con sindrome di Down, vede coinvolte oltre alle associazioni, professionisti e diverse realtà aziendali, con lo scopo di creare un vero e proprio network in grado di creare sinergie.

Emanuela Bandi e Chiara Laghi  progetto Wonderful Work
Da sinistra: Emanuela Bandi e Chiara Laghi

“Il progetto nasce dall’esigenza delle famiglie di inserire i ragazzi con sindrome di Down nel mondo del lavoro”, spiega Chiara Laghi, membro del direttivo dell’Associazione Capirsi Down e promotrice dell’iniziativa, “ma anche da quello delle aziende di avere un interlocutore che li aiuti a inserire nella loro realtà le persone con disabilità. Da queste istanze è nato WOW, che vede lavorare insieme ragazzi, professionisti della selezione del personale e aziende, per creare percorsi finalizzati a intercettare le capacità, i talenti e le aspirazioni dei ragazzi e metterle in contatto con i bisogni del mondo del lavoro”, e aggiunge, “se la persona con sindrome di Down, attraverso il lavoro, acquista autonomia e accresce la sua autostima, ricerche recenti hanno dimostrato che anche l’ambiente di lavoro in cui viene inserito ne trae beneficio, in termini miglioramento dei rapporti interpersonali e di una nuova visione della leadership”.

Federfarma Lombardia, che comprende le province di Milano, Monza e Lodi ha aderito come partner: “Pensiamo che la farmacia, in quanto contesto aziendale di piccole dimensioni, possa essere un luogo di lavoro adatto ad un lavoratore con disabilità”, spiega Manuela Bandi, presidente della Fondazione Muralti e consigliere di Federfarma Lombardia, “contemporaneamente siamo convinti che avere una persona disabile in farmacia possa creare un grande valore reciproco, e possa offrire un’immagine pubblica di apertura e accoglienza”. E il messaggio è stato subito ben accolto dagli associati, perché, spiega Bandi, “su 1.050 farmacie associate, 20 si sono dichiarate subito disponibili ad accogliere un lavoratore Down, con mansioni diverse a seconda delle esigenze della singola realtà, mentre altre 50 hanno chiesto di approfondire le loro conoscenze sul progetto”.

2 Commenti

    • Gentile Mirella,
      al momento non risultano farmacie in provincia di Bergamo. Le prime a partire saranno cinque sedi dislocate tra la provincia di Milano e quella di Monza e della Brianza. L’ultimo aggiornamento, infatti, è quello che può leggere in questo articolo: http://www.farmacianews.it/LtdEG

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