Ruolo delle variazioni epigenetiche sulla salute di un individuo

L’aspettativa media di vita si è allungata molto nel mondo occidentale: si vive a lungo ed è importante vivere bene anche la vecchiaia. Come si vive la terza età però, dipende anche da variazioni epigenetiche che si determinano già durante la vita fetale.

donna alimentazione

Quando si immagina il patrimonio genetico si pensa a tante cellule che codificano precise informazioni, ma non si pensa che le informazioni codificate dai geni non sono fisse, ma variabili e infatti l’epigenetica è la scienza che studia i processi cellulari che determinano l’attivazione o l’inattivazione dei singoli geni.

Le variazioni epigenetiche generalmente sono la risposta a precisi stimoli ambientali e uno degli stimoli che maggiormente può accendere o spegnere geni specifici è la dieta; in che modo la dieta possa influenzare l’epigenetica non è sempre chiaro. Studi scientifici recenti hanno preso in esame la salute di uomini e donne ormai alla soglia dei 70 anni, nati nell’inverno fra il 1944 e il 1945 nei Paesi Bassi, in un periodo di terribile carestia determinata dall’occupazione tedesca.

In quegli anni le persone ingerivano a stento 1000 calorie al giorno. I bambini concepiti  fra il 1943 e il 1947 si sono rivelati, oggi, adulti più soggetti a malattie croniche come il diabete, le malattie cardiovascolari e l’obesità rispetto ai loro fratelli concepiti prima della carestia o molto dopo.

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La salute odierna di questi individui, in pratica, è risultata fortemente influenzata dalle restrizioni caloriche della dieta materna nelle prime fasi di gestazione.  La nutrizione materna influenza la vita intrauterina e quella post natale del  bambino: gli studi fin qui disponibili hanno sottolineato come i primi 1.000 giorni di vita del bambino, contati a partire dal concepimento sono fondamentali per costituire le basi della sua salute futura, poiché la dieta materna è in grado di accendere e spegnere geni che influenzeranno la predisposizione del nascituro, in età avanzata a sviluppare diverse patologie croniche.

È bene notare infine che gli alimenti presenti nella dieta sono in grado di modificare lo stato infiammatorio dell’organismo, il funzionamento del sistema immunitario e del sistema nervoso centrale: molecole come la genisteina abbondante nei prodotti derivati dalla soia, gli isotiocionati abbondanti in  cavolfiore e  crescione,  la curcumina presente nel curry, il resveratrolo  di mirtilli, gelsi, arachidi, e uva,  l’indolo-3-carbinolo abbondante in broccoli, cavolini di Bruxelles, cavolo, le ellagitannine di melograni, lamponi, noci e mandorle, la quercetina di grano saraceno e agrumi, il butirrato  presente nella fibra alimentare e nel  formaggio e le epigallocatechina-3-gallato del te verde possono indurre modificazioni epigenetiche benefiche per la salute e la prevenzione di diversi processi patologici implicati nello sviluppo di tumori e di malattie metaboliche

Painter R et al. (2008) Transgenerational effects of prenatal exposure to the Dutch famine on neonatal adiposity and health in later life. BJOG: An International Journal of Obstetrics & Gynaecology 115: 1243-1249. doi:10.1111/j.1471-0528.2008.01822