Brunello: il prezzo medio di riferimento è 9,73 euro

Mentre Federfarma ha già chiarito la sua posizione contraria alla nuova proposta di remunerazione per le farmacie dello scorso 11 gennaio del ministro Renato Balduzzi, noi abbiamo chiesto al Dott. Giampiero Brunello, commercialista dello Studio Brunello e Partner e presidente Sose, di provare a capire come potrebbe cambiare la situazione economica in concreto per i farmacisti con le nuove condizioni imposte. Una prima analisi conferma che ad essere più svantaggiate da questa nuova proposta sono le piccole farmacie, da sempre più deboli. “Con la nuova proposta del ministro Balduzzi, le condizioni per le piccole farmacie sarebbero notevolmente peggiorate rispetto alla situazione attuale. Stiamo parlando delle farmacie con volume di vendita al Sistema sanitario nazionale al di sotto dei 258mila euro e delle farmacie rurali sussidiate, con volume di vendita al Ssn compreso tra 258mila e 387mila euro.” Spiega Brunello “Parlando di cifre, si può dare un valore medio di perdita da 41 a48 centesimi di euro per fustella, rispetto alla convenzione in essere”.

La simulazione di quella che potrebbe essere una variazione rispetto al margine lordo attuale di una farmacia, con riferimento a parametri medi a livello nazionale, ha preso in considerazione i dati del novembre 2012 che indicano vendite al Ssn pari al 66% in termini di volume, ovvero di quantità di pezzi venduti in farmacia, per farmaci compresi nella lista di riferimento, ossia farmaci a fascia di prezzo più bassa; che corrispondono al 46% in termine di valore. “Con queste premesse, abbiamo individuato nella farmacia con , valore medio a fustella del prezzo al pubblico pari a 9,73 euro IVA compresa, una situazione limite di indifferenza rispetto alla situazione attuale. Ovvero nel caso in cui il prezzo medio per la farmacia delle scatole vendute in regime Ssn sia pari alla cifra indicata, il farmacista non varia il suo guadagno rispetto ad oggi” continua Brunello, e aggiunge “la situazione cambia per valori inferiori e superiori. Nel caso di farmacia con prezzo medio al pubblico inferiore, il guadagno aumenta rispetto alle condizioni attuali, determinando un miglioramento. Si può dunque dire che, in un’ottica di riduzione progressiva di prezzo dei medicinali, c’è una maggiore tenuta del margine”. Diversa la situazione delle farmacie con prezzo medio più alto, secondo Brunello “ossia con prezzo medio dei farmaci superiore ai 9,73 euro il farmacista è invece svantaggiato da questa nuova proposta, ed andrebbe a perdere in termini di margine”.

In conclusione dell’analisi economica della farmacia media italiana, con le nuove condizioni poste dalla nuova proposta di remunerazione, sottolinea Brunello “Non c’è dubbio che questa proposta sia peggiorativa rispetto all’accordo siglato ad ottobre. Però, a mio parere, vale la pena fare ulteriori valutazioni, senza rigettarla in modo totale. Ci sono, infatti, elementi sui quali può essere aperto un dialogo. Si tratta dunque di trovare un punto di incontro tra le parti”.

Chiara Romeo

1 COMMENTO

  1. Sono insostenibili i costi di gestione dei farmaci ssn. Si dovrebbe, poi, creare uno sportello mutue e ridurci come agli uffici postali; dove la gente attende anche per ore il proprio turno. Se non erro Passera ha sistemato le poste! Carlo Trerotola Potenza

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