Il 41% degli italiani dichiara un monitoraggio costante della propria salute attraverso visite ed esami. Un dato ancora molto basso, che corrisponde a meno di 1 connazionale su 2, comunque incoraggiante rispetto al 33% registrato nel 2022.

A diminuire coloro che decidono di curarsi solo quando iniziano a soffrire di un disturbo o di una patologia (calati dal 48% al 45%) così come coloro che non fanno nulla per tutelare la propria salute, passati dal 9% del 2022 al 5% di quest’anno.

Le donne si confermano più attente alla salute rispetto agli uomini, anche se soltanto il 47% di loro ha svolto una visita ginecologica nell’ultimo anno. Tra chi non si controlla, 1 su 5 attribuisce la trascuratezza alle lunghe liste di attesa.

Sono questi i dati principali emersi dall’ultima rilevazione dell’Osservatorio Sanità di UniSalute, svolta in collaborazione con l’istituto di ricerca Nomisma. L’indagine è stata realizzata su un campione di 1.200 persone stratificato per età (18-75 anni), sesso e area geografica.

Prevenzione, differenze territoriali e di genere

Andando a effettuare un’analisi più dettagliata, emergono variazioni significative di carattere geografico, che evidenziano una maggiore propensione alla prevenzione nelle regioni del Centro Italia (45%) rispetto a quelle del Nord (40%) e del Sud (31%).

E ancora, si evidenzia un gap significativo anche tra maschi e femmine: a sottoporsi a controlli regolari è il 42% delle donne a fronte del 33% degli uomini. Ciò nonostante, a effettuare una visita ginecologica nel corso dell’ultimo anno è stato appena il 47% delle donne a fronte di un 25% che addirittura non si è sottoposta a visita da anni o non l’ha mai effettuata.

I controlli più eseguiti

Dall’indagine emerge che l’esame più diffuso è rappresentato dalle analisi del sangue, eseguite nell’ultimo anno da 3 italiani su 4 (75%). Segue l’esame delle urine, effettuato da oltre 1 connazionale su 2 negli ultimi 12 mesi (54%).

Trascurati, invece, alcuni controlli importanti come la visita dermatologica per il controllo dei nei, cui si è sottoposto nel corso dell’ultimo anno appena il 19% dei connazionali.

Le ragioni della “trascuratezza”

L’indagine ha indagato le ragioni per cui molti italiani trascurano il proprio stato di salute: il 20% punta il dito a tempi di attesa eccessivi e il 19% a costi troppo elevati.

Emerge, inoltre, una scarsa cultura della prevenzione: il 25% crede di non avere bisogno di effettuare controlli e il 29% ricorre a dei check mirati solo quando sta poco bene.