Il Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0 rappresenta un significativo avanzamento nell’iter di digitalizzazione dei dati sanitari, nonché uno degli obiettivi più rilevanti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – PNRR.

Lo stesso apre, difatti, la strada a una nuova visione della sanità in cui l’innovazione tecnologica rappresenta un volano in grado di favorire il potenziamento dell’assistenza territoriale e il superamento delle diseguaglianze ancora presenti.

Il 2 agosto 2023 in sede di Conferenza Stato-Regioni, il Ministro della Salute, Orazio Schillaci aveva espresso parere favorevole rispetto al decreto che avrebbe reso operativo il nuovo FSE.

Il decreto del 2 agosto 2023

Il decreto dell’agosto scorso definiva i limiti di responsabilità e i compiti dei soggetti preposti all’ implementazione dell’FSE, le modalità e i diversificati livelli di accesso, nonché le garanzie e le misure da adottare per assicurare la sicurezza dei dati personali degli assistiti.

I vantaggi del nuovo FSE

All’interno del nuovo Fascicolo Sanitario Elettronico sarà possibile reperire dati personali e amministrativi dei cittadini, verbali di pronto soccorso, referti, lettere di dimissione, prescrizioni specialistiche e farmaceutiche, vaccinazioni, cartelle cliniche e dati delle tessere per i portatori di impianto.

In questo modo i cittadini potranno facilmente accedere ai propri dati, alle prestazioni di telemedicina e alla prenotazione di prestazioni sanitarie consentendo al contempo a MMG, pediatri di libera scelta e specialisti di ottenere rapidamente una panoramica generale delle condizioni cliniche per attività di diagnosi e cura, monitoraggio dell’aderenza terapeutica, verifica dell’appropriatezza prescrittiva e attività di prevenzione primaria e secondaria. 

Avvio della fase operativa

Facendo seguito alla dichiarazione del Ministro della Salute Orazio Schillaci circa l’avvio in Italia, della fase operativa del Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0, Antonio Magi, Presidente dell’Ordine dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Roma – OMCeO Roma, ha sostenuto: «In questo momento abbiamo superato le criticità legate soprattutto alla privacy e all’utilizzo dei dati sensibili di ognuno. Il FSE rappresenta uno strumento fondamentale perché consente ai medici e al personale sanitario, ovunque si trovino, di avere a disposizione tutti i dati del paziente e di poter intervenire in tempi brevi e, soprattutto, sapendo cosa fare».

Un esempio in tal senso è offerto dalle allergie: disporre del FSE semplifica, riducendo tempi di attesa ed eventuali criticità che possono presentarsi dal momento che in presenza di un episodio acuto non sempre i pazienti portano con sé tutta la documentazione. 

Una novità da mettere a terra quanto prima

«La novità adesso – ha concluso Magi – è la presenza di una piattaforma gestita da Agenas che permetterà a livello nazionale di leggere i dati ovunque il paziente si trovi. Si tratta certamente di un grande passo avanti che dovrà ora essere testato». L’auspicio espresso è ora quello di una sua rapida messa a terra.