Il concorso “Coloro la mia vita. Io mi vedo così” è nato per aiutare i piccoli pazienti a superare, attraverso il disegno, il senso di isolamento che può provocare la malattia. Al progetto hanno partecipato un centinaio di bambini, di cui circa il 70 % femmine, in trattamento presso alcuni dei più importanti centri pediatrici reumatologici italiani, ai quali è stato chiesto di disegnare sé stessi. I partecipanti al concorso sono stati divisi in quattro fasce d’età, 3-5 anni, 6-9 anni, 10-13 anni e 14-18 anni, e per ognuna di queste categorie è stato scelto, da una giuria composta da specialisti reumatologi, una psicoterapeuta e un esperto di arte, un disegno vincitore. I 4 vincitori del concorso, premiati a Sesto San Giovanni (Milano) il 10 ottobre, sono: Tommaso Bartolini di Monsummano Terme (Pistoia) per la categoria 3-5 anni; Miriam Mongelli di Brindisi per la categoria 6-9 anni; Giulia Pettigiani di Coazze (Torino) per la categoria 10-13 anni; Claudia Verzella di Miglianico (Chieti) per la categoria 14-18 anni.
“Rappresentarsi in un disegno significa entrare in contatto con la percezione di sé stessi”, spiega Lucia Sciarretta, psicologa clinica e psicoterapeuta del reparto di Neuropsichiatria infantile all’Istituto G. Gaslini di Genova e membro della giuria del concorso, “che per questi bambini e ragazzi è legata a una dimensione, quella della malattia, che porta il corpo, inteso come identità, capacità e adattamento, in primo piano: la rappresentazione di sé è importante perché permette l’espressione di stati come la stanchezza, il dolore, l’interruzione delle normali attività. Prendere contatto con i propri stati è il primo passo per poterli elaborare”.
Il concorso è stato patrocinato da diverse associazioni di pazienti, tra le quali AIFP – Associazione Italiana Febbri Periodiche, ALOMAR – Associazione Lombarda Malati Reumatici, ANMAR – Associazione Nazionale Malati Reumatici, APMAR – Associazione Persone con Malattie Reumatiche onlus, AMRI – Associazione per le Malattie Reumatiche Infantili e molte altre. Il progetto è stato promosso da Thenewway in collaborazione con Novartis Pharmaceuticals.
