Tra gli over 60, ben 4 su 10 non assumono con regolarità i farmaci prescritti; 1 su 3 ammette di dimenticarne spesso l’assunzione, 1 su 2 ritiene sarebbe utile un supporto o una persona che possa aiutarlo nell’assumere le terapie. È questo lo spaccato che emerge dal rapporto di FederAnziani sull’aderenza terapeutica

È un quadro a tinte fosche quello che emerge dall’indagine condotta dal Centro Studi di Senior Italia FederAnziani sull’aderenza terapeutica. Tra gli over 60, difatti, 4 su 10 non assumono i farmaci prescritti con regolarità: 1 su 3 ammette di dimenticare l’assunzione e quasi 1 su 2 (49,8% del campione) ritiene sarebbe utile disporre di uno strumento o di una persona che possa aiutarlo nell’assunzione dei farmaci. Un problema, quello dell’aderenza, che si conferma una piaga gravosa per il sistema salute.

I senior del campione e le loro patologie

Gli intervistati sono risultati mediamente affetti da 2 o più patologie, tra le quali diabete, malattie respiratorie, cardiocircolatorie, oncologiche e osteoarticolari. Quasi 9 su 10 (88%) dichiarano di consultare abitualmente per problemi di salute il medico di medicina generale, il medico specialista (49,8%), il farmacista (9,1%). Oltre la metà del campione (51,8%) viene visitato dal medico di medicina generale almeno una volta al mese e l’81,3% verifica con il medico di medicina generale le terapie prescritte dallo specialista, che nel 93,7% dei casi non vengono modificate.

Il ruolo cruciale del farmacista

Per questa popolazione appare cruciale la figura del farmacista, in quanto unico operatore sanitario che può occuparsi in maniera quotidiana del monitoraggio dell’aderenza terapeutica dei pazienti, naturalmente in collaborazione con gli altri professionisti della salute. Un ruolo ancor più importante se si considera che buona parte dei senior intervistati ha dichiarato di non poter contare sul supporto di nessuno per l’assunzione dei farmaci prescritti. L’indagine ha rivelato difatti che appena il 13,2% viene seguito da un familiare o da una badante.

I numeri della mancata aderenza

Una larga maggioranza degli intervistati, pari al 69,1%, ha dichiarato di essere stato edotto dal proprio medico circa l’importanza dell’assunzione del farmaco; ad alcuni viene spiegato solo saltuariamente (17,7%) mentre al 13,2% non viene adeguatamente spiegata l’importanza di assumere in modo puntuale le terapie. Inoltre, la maggior parte di costoro non è supportato da nessuno in casa nell’assunzione di farmaci.

Per migliorare la situazione, oltre il 40% del campione ritiene che sarebbe utile disporre di uno strumento o di una persona che possa aiutare nell’assunzione dei farmaci; il 21% preferirebbe disporre di uno schema semplice strutturato in poche assunzioni giornaliere; il 18% ritiene che sarebbe utile una spiegazione precisa dei rischi dell’interruzione della cura, oppure (11,2%) una spiegazione più precisa dei benefici della cura stessa.

«Bisogna combattere questo fenomeno preoccupante, puntare sul rapporto di fiducia con il medico, sulla promozione di tutti gli strumenti a supporto del paziente, specie quello anziano e fragile e su campagne specifiche e interventi che contrastino la mancata aderenza, riducendo complicanze, decessi e ottimizzando la cura» ha sostenuto la presidente di FederAnziani Eleonora Selvi.