Alimenti a fini medici speciali, categoria complessa di prodotti

Alimenti a fini medici AFMSGli AFMS sono prodotti dietetici formulati appositamente per soggetti che hanno esigenze nutrizionali particolari e specifiche, momentanee oppure permanenti legate a quadri patologici diversi

Destinati alla dieta di soggetti con disturbi particolari o affetti da determinate patologie, gli Alimenti a fini medici speciali, i cosiddetti AFMS, sono disciplinati dalla direttiva 99/21/CE, attuata a livello nazionale con il DPR 20 marzo 2002, n. 57 e soggetti alla procedura di notifica al ministero della Salute. Una categoria di alimenti estremamente eterogenea visto l’ampia variabilità di destinazione e la diversità del contributo calorico-nutritivo che questi prodotti forniscono alla dieta giornaliera. Adele Papetti, ricercatrice presso il dipartimento di Scienze del Farmaco, sezione di Chimica farmaceutica, dell’università di Pavia e docente del corso di “Prodotti dietetici” per il corso di laurea in Farmacia e del corso di “Integratori alimentari e Alimenti per fini medici speciali” per i corsi di laurea in Farmacia e in CTF, ci aiuta a fare chiarezza su questa complessa categoria di prodotti.

 

Dottoressa Papetti, appartengono agli AFMS prodotti estremamente differenti tra loro.

Gli AFMS sono prodotti dietetici che come tali vengono formulati appositamente per soggetti che hanno esigenze nutrizionali particolari e specifiche, momentanee oppure permanenti legate a quadri patologici diversi. Gli AFMS, vista la loro formulazione mirata e le particolari precauzioni d’uso, non possono essere venduti liberamente, ma devono essere dispensati e quindi utilizzati solo su indicazione e controllo del medico, come d’altronde è riportato in etichetta. Alcuni di essi, come quelli dedicati a soggetti con fibrosi cistica o a soggetti affette da malattie metaboliche congenite, sono erogabili a carico del SSN.

 

C’è una classificazione di questi alimenti?

A fine 2012 sono state pubblicate dal ministero della Salute le “Linee guida sugli alimenti a fini medici speciali AFMS”. Oltre a definire quelli che sono i tre principali requisiti o criteri, affinché un alimento a fini medici speciali possa essere definito tale, forniscono anche un quadro classificativo, suddividendo gli AFMS dal punto di vista nutrizionale in: completi, se hanno una composizione standard completa in tutti i nutrienti; completi dal punto di vista nutrizionale con una formulazione in nutrienti adattata ad una specifica malattia, un disturbo o uno stato patologico; incompleti dal punto di vista nutrizionale con una formulazione standard o adattata ad una specifica malattia, un disturbo o uno stato patologico, che non rappresentano l’unica fonte alimentare giornaliera. Questi ultimi vengono prescritti dal medico nel caso, per esempio, di un particolare disturbo metabolico ed, essendo incompleti, devono essere affiancati da altri alimenti.

 

Parlava di principali requisiti per un AFMS…

Cito testualmente le Linee guida. “Gli AFMS sono prodotti dietetici: specialmente processati o formulati, che richiedono di essere utilizzati “sotto controllo medico” (medical supervision); destinati all’alimentazione completa o parziale di pazienti con una limitata, diminuita o disturbata capacità di assunzione, digestione, assorbimento, metabolizzazione o escrezione degli alimenti di uso corrente o di alcuni nutrienti o metaboliti in essi contenuti, o con altre richieste clinicamente determinate di nutrienti; destinati all’alimentazione completa o parziale di pazienti il cui trattamento dietetico, inteso come dietary management, non può essere realizzato né con una modifica della normale dieta, né impiegando altri prodotti dietetici, né combinando alimenti di uso corrente con altri prodotti dietetici. In altri termini, gli AFMS vanno concepiti per trattamenti dietetici che non possono essere realizzati attraverso l’uso opportunamente combinato degli alimenti già disponibili, integratori alimentari inclusi”.

 

Una classificazione in relazione al loro utilizzo?

In questo caso potremmo, innanzitutto, considerare gli AFMS impiegati in caso di carenze nutrizionali. Rientrerebbero in questa categoria gli AFMS dedicati ai pazienti affetti da Morbo di Crohn, oppure quelli destinati agli ustionati i quali sono soggetti che, in questa particolare situazione, possono aver avuto perdite molto importanti di proteine piuttosto che di minerali, perdite tali che, se non reintegrate in maniera opportuna e tempestiva, possono portare a veri e propri stati di shock. Ci sono poi prodotti utilizzati in caso di malattie metaboliche, definite anche come malattie rare, come l’iperfelinalaninemia, l’ipertirosinemia, la galattosemia, la fruttosemia, l’intolleranza al lattosio… patologie che sono correlate a errori genetici nel metabolismo. Sempre in ambito metabolico ci sono poi patologie ancora meno diffuse come la malattia delle urine a sciroppo d’acero, piuttosto che malattie legate al disordine del ciclo dell’urea.

 

Quali sono le peculiarità di questi alimenti dedicati?

Nel caso, per esempio, d’intolleranza al lattosio sono alimenti caratterizzati dal fatto che questo zucchero è presente in forma per lo più idrolizzata in quanto i soggetti affetti da questa intolleranza non possiedono una attività dell’enzima lattasi efficiente e adeguata per idrolizzare il lattosio. Discorso analogo vale per gli alimenti destinati al galattosemico, a soggetti cioè che presentano elevati livelli di galattosio nel sangue in quanto mancano di uno degli enzimi deputati alla conversione del galattosio in glucosio. In questo caso l’alimento deve avere un contenuto di lattosio estremamente basso e nel caso dei latti per neonati, dove il problema è chiaramente ancora più grave poiché il latte è l’unica fonte nutritiva, dovranno essere privi di lattosio. Nel caso, invece, dei prodotti diretti a soggetti affetti da patologie legate al metabolismo degli amminoacidi, come nel caso dell’iperfenilanalinemia, hanno una composizione amminoacidica priva del tutto o quasi di fenilalanina, oppure di istidina nel caso di istidinemia. Sono formulazioni quindi ad hoc, in taluni casi aproteiche o ipoproteiche oppure a base di idrolisati proteici dove l’amminoacido coinvolto nella malattia metabolica è assente del tutto o quasi.

 

Tornando alla nostra classificazione?

Ci sono poi prodotti destinati a soggetti affetti da fibrosi cistica, una malattia ereditaria multisistemica caratterizzata da ostruzione cronica e infezioni a carico delle vie aeree, da problemi a livello dell’apparato digerente, con complicanze associate a questo quadro patologico. In termini compositivi ne abbiamo di svariati tipi. Nel caso di lattanti, allattati artificialmente, oltre a utilizzare normali formulazioni standard, le quali sono affiancate da supplementi di carboidrati e di grassi, per far fronte ai deficit di crescita e nutrizionali, spesso vengono utilizzati idrolisati proteici, oppure prodotti contenenti trigliceridi a media catena. Se poi lo sviluppo del bambino risulta sempre molto scarso, in alcuni casi, si utilizzano latti a particolare formulazione altamente energetica. Durante lo svezzamento, invece, si prescrivono supplementi caratterizzati da singoli macronutrienti, per far fronte alla ritardata crescita e allo sviluppo. In casi estremi, quando il bambino non si può nutrire normalmente, si ricorre a miscele enterali che sono miscele polimeriche contenenti i principi nutritivi in forma facilmente digeribile supplementate di acidi grassi essenziale e acidi grassi polinsaturi a lunga catena, vitamine, oligoelementi e antiossidanti. Nel caso d’individui adulti, infine, si ricorrerà a AFMS particolarmente ricchi di nutrienti, utilizzati in concomitanza alla normale dieta.

 

Quali consigli può dare il farmacista?

Come operatore sanitario il farmacista potrà sempre fornire dei consigli, anche se la decisione di quale prodotto a fini medici speciali adottare spetta sempre al medico. Il farmacista potrà, comunque, intervenire aiutando il paziente che utilizza AFMS a seguire corrette indicazioni alimentari evitando, come nel caso, per fare un esempio, dei soggetti fenilchetonurici l’impiego di prodotti, siano essi alimenti light o integratori, contenenti aspartame che essendo costituito da fenilalanina oltre che da acido aspartico, chiaramente non può essere utilizzato da questi soggetti.

Roberto Tognella