Gli antibiotici possono essere dei farmaci salvavita, ma risultano sempre meno efficaci a causa di germi resistenti determinati dalle resistenze farmacologiche alimentate dal loro eccessivo quanto scorretto utilizzo. Roberto Tobia, presidente Pgeu, ha ricordato l’enorme impatto dell’antibiotico-resistenza in termini di vite umane: morti 1,27 milioni di soggetti solo nel 2019

L’introduzione degli antibiotici ha rappresentato una vera e propria rivoluzione in campo medico, consentendo di curare malattie prima mortali. Negli ultimi anni tuttavia, un loro utilizzo eccessivo, anche in situazioni in cui la loro somministrazione non era richiesta, ha determinato il proliferare di germi resistenti. Stando ai dati di una recente ricerca pubblicata su Lancet, nel solo anno 2019, l’antibiotico-resistenza ha determinato 1,27 milioni di vittime.

L’allarme del Pgeu

Nel ribadire che gli antibiotici vanno utilizzati solo quando strettamente necessari e dietro prescrizione medica, Roberto Tobia, segretario nazionale Federfarma e presidente del Pharmaceutical group of the european union (Pgeu), ha sottolineato che «l’uso indiscriminato di antibiotici espone al duplice rischio di creare condizioni di carenza per i soggetti che ne abbiano effettivamente bisogno per trattare infezioni batteriche e di aumentare il rischio di diffusione di batteri resistenti agli antibiotici».
Tobia ha quindi ricordato i preoccupanti dati emersi da una ricerca pubblicata sulla rivista Lancet circa l’impatto dell’antibiotico resistenza in termini di vite umane.
Stando allo studio, nel solo anno 2019, a livello globale i decessi per infezioni antibiotico-resistenti sono stati pari a 1,27 milioni, un numero di vittime superiore a quelle causate, nel medesimo anno, dalla malaria (640mila) o dall’AIDS (860mila).

Il contributo delle farmacie

Grande è l’attenzione a livello globale verso l’antibiotico-resistenza da parte degli attori che operano all’interno del sistema salute. Il cambiamento deve avvenire “dal basso”. Proprio per questo Pgeu nel proprio position paper ha indicato le farmacie di comunità come presidi che possano fornire un contributo importante nella battaglia all’antibiotico-resistenza sensibilizzando il proprio bacino di utenza a un utilizzo consapevole degli antibiotici.