Antibiotico-resistenza, le raccomandazioni degli esperti per contrastarla

Realizzato da Farmindustria, insieme a 19 tra associazioni, ordini e società scientifiche, il documento “Raccomandazioni per una strategia efficace contro la resistenza antimicrobica” ha come obiettivo quello di arginare un fenomeno che rischia di vanificare le conquiste della medicina moderna

A sette anni dalla sottoscrizione del Global Action Plan dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) contro la resistenza antimicrobica, appare ancora necessario strutturare azioni concrete ed efficaci volte a debellare questo fenomeno. Farmindustria ha voluto così costituire una task force multidisciplinare con l’obiettivo di fornire indicazioni sugli aspetti più critici della lotta all’Antimicrobial resistance (Amr). Alla Task Force hanno aderito rappresentanti della comunità medica e scientifica, del mondo accademico, delle associazioni civiche e di pazienti, dei farmacisti e dell’industria farmaceutica.

Il lavoro ha prodotto un documento, strutturato in tre capitoli, ciascuno focalizzato su uno specifico aspetto: il ruolo della prevenzione vaccinale come strumento di contrasto alla resistenza antimicrobica; il valore, l’accesso e l’innovazione dei nuovi antibiotici contro le resistenze batteriche; l’appropriatezza d’uso degli antibiotici.

Il ruolo dei vaccini per combattere l’Amr

Numerose e in costante crescita sono le pubblicazioni che evidenziano l’importanza della vaccinazione come strumento di contrasto all’antimicrobico-resistenza. Difatti, il vaccino, proteggendo l’individuo, fa in modo che lo stesso non contragga l’infezione e non abbia quindi necessità di assumere l’antibiotico. Riducendo le infezioni virali, riduce anche l’uso inappropriato di antibiotici; diminuendo la possibilità che la malattia si trasmetta nella popolazione non vaccinata, riduce la possibilità di circolazione del patogeno e il rischio di trasmissione delle infezioni a livello ospedaliero.

Le raccomandazioni

Tra le raccomandazioni indicate, vi è in primis quella di completare velocemente l’Anagrafe Nazionale Vaccini e renderla accessibile su tutto il territorio nazionale. Si tratta di uno strumento fondamentale per la pianificazione delle campagne vaccinali per tutte le malattie prevenibili, la gestione della somministrazione delle vaccinazioni e l’approvvigionamento tempestivo di un numero di vaccini adeguato alla domanda di salute della popolazione. Sarà inoltre di supporto nella raccolta di dati ed evidenze sul ruolo positivo delle vaccinazioni nel contrasto all’Amr, e alle Regioni ai fini dell’implementazione del Fascicolo Sanitario Elettronico con l’inserimento delle vaccinazioni effettuate.

Occorre inoltre inserire tutte le vaccinazioni, anche quelle previste nel calendario del Piano nazionale prevenzione vaccinale, all’interno dei Percorsi diagnostici terapeutici assistenziali (Pdta) in maniera uniforme a livello nazionale per proteggere le persone affette da una o più patologie dai rischi di contrarre malattie infettive prevenibili con la vaccinazione.

Bisogna quindi favorire la cultura delle vaccinazioni, promuovendo la formazione degli operatori sanitari sul tema, con particolare riferimento ai meccanismi attraverso i quali i vaccini sono in grado di combattere la diffusione dell’antibiotico-resistenza, promuovere la comunicazione ai cittadini per creare una cultura delle vaccinazioni, anche in una prospettiva di contrasto dell’antimicrobico-resistenza, per il raggiungimento degli obiettivi di copertura vaccinale previsti nel Pnpv.

Il valore dei nuovi antibiotici

La ricerca e la identificazione di antibiotici innovativi che riescano ad aggirare gli attuali meccanismi di resistenza batterica rappresentano un bisogno clinico insoddisfatto di estrema rilevanza per poter contrastare efficacemente la morbidità e la mortalità delle infezioni nosocomiali da batteri Gram-negativi Multi drug resistant (Mdr).

Nonostante l’attenzione generale al tema nell’ultimo decennio, i governi nazionali hanno fatto pochi passi in avanti per favorire lo sviluppo di nuovi farmaci antimicrobici e in particolare antibiotici, fatta salva qualche esperienza pilota avviata negli ultimi anni in alcuni Paesi.

Le raccomandazioni

Il documento ribadisce l’importanza di:

  • adattare le attuali metodologie per la determinazione del valore degli antibiotici alle caratteristiche di questi farmaci, considerando il loro ruolo salvavita, tenendo presente che questo richiederà una prospettiva più ampia e l’analisi di scenari ed evidenze oltre a quelle necessarie per le attuali richieste di registrazione;
  • utilizzare indicatori specifici capaci di misurare efficacemente il grado di innovatività dei nuovi antibiotici, adattando, se necessario, gli attuali elementi di valutazione a supporto della richiesta di innovatività (bisogno terapeutico sulla base degli indicatori pubblicati annualmente dall’ECDC sui patogeni resistenti agli antibiotici, valore terapeutico aggiunto su patogeni resistenti agli antibiotici disponibili e robustezza delle prove scientifiche modulando la metodologia GRADE a seconda delle specificità dei nuovi antibiotici, tenendo conto anche della capacità di contrastare efficacemente con meccanismi innovativi i principali meccanismi di resistenza batterica).

L’appropriatezza nell’uso di antibiotici

L’appropriatezza d’uso è probabilmente il primo, o comunque uno dei principali strumenti per contrastare la selezione e la diffusione di microrganismi resistenti nella comunità e nelle strutture sanitarie e, di conseguenza, la trasmissione di infezioni da batteri resistenti. In tal senso, il documento raccomanda di:

  • utilizzare le risorse previste per la Missione “Salute” del Pnrr per colmare le carenze strutturali, tecnologiche e organizzative che fino a oggi hanno rappresentato delle barriere per la completa attuazione delle azioni contenute nel Pncar;
  • garantire che i fondi previsti dal Pnrr in merito all’avvio di un piano straordinario di formazione sulle infezioni correlate all’assistenza a tutto il personale sanitario e non sanitario degli ospedali e delle cure primarie, siano indirizzati verso programmi specifici sulla stewardship antimicrobica e sul controllo delle infezioni;
  • garantire la presenza di un team multidisciplinare (medici specialisti, microbiologi, farmacisti ospedalieri etc.) all’interno delle strutture sanitarie con la responsabilità di definire i programmi di stewardship e la loro applicazione;
  • garantire un accesso tempestivo ai nuovi antibiotici in situazioni di urgenza ed emergenza estendendo la prescrivibilità di questi farmaci “salvavita” ad altri specialisti, con competenze specifiche sull’uso degli antibiotici.

Inoltre, nel contesto di precise raccomandazioni terapeutiche, potrebbe essere utile prevedere una finestra di accesso libero e regolamentato che permetta così ai pazienti di ricevere tempestivamente il trattamento necessario nelle prime decisive ore.

Importante, infine, prevedere campagne di comunicazione rivolte alla popolazione sull’uso appropriato e consapevole di antibiotici, puntando ad accrescere il livello di consapevolezza del cittadino.