Apnee ostruttive nel sonno: i risultati della campagna Philips

apnee notturne

Quasi 70mila italiani hanno partecipato alla campagna lanciata da Philips per sensibilizzare sulla sindrome delle apnee ostruttive del sonno (Osas). Il 70% di loro è risultato ad alto rischio di soffrirne

La sindrome delle apnee ostruttive del sonno (Osas) è una patologia ancora poco conosciuta e spesso sottovalutata, ma se non correttamente diagnosticata e trattata, può avere conseguenze gravi per la salute. Sul tema, Philips ha lanciato alla fine dello scorso anno una campagna di awareness per sensibilizzare i cittadini sulla patologia e invitarli a scoprire con un test se fossero o meno a rischio di soffrire di apnee del sonno.

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Dei quasi 70mila italiani che hanno compilato il test (di cui 69% uomini, 58% over 50) il 70% è ad alto rischio di soffrire della patologia, responsabile di fastidiosi disturbi come mal di testa, sonnolenza diurna, irritabilità e scarsa concentrazione. Di questi, l’80% sono uomini, oltre la metà over 50. Ma un segnale arriva anche sul fronte femminile: delle quasi 21mila donne che hanno risposto al questionario, infatti, il 44% è a rischio e il fattore età diventa in questo caso ancora più preponderante, con l’82% che hanno superato i 50 anni.

“Questa campagna ci ha permesso di raggiungere moltissime persone sensibilizzandole sull’importanza di riconoscere e curare l’apnea del sonno”, dichiara Simona Comandè, Ceo di Philips Italia, Israele e Grecia. “Il percorso nell’ambito dell’Osas ci porta ora a creare delle partnership con i principali attori del sistema sanitario, dai clinici alle associazioni scientifiche, fino alle istituzioni, con l’obiettivo di dare ai cittadini un ambiente integrato e pronto a rispondere alle loro esigenze di cura”.

Gli indicatori da monitorare

Esistono alcuni indicatori sentinella che possono essere monitorati e che vanno tenuti in considerazione per iniziare a riconoscere i sintomi dell’apnea e decidere di rivolgersi a uno specialista per una diagnosi: il forte russamento, che incide per il 71% del campione valutato a rischio (4 su 5 russatori a rischio sono uomini), ancor più se inframezzato da episodi di interruzione del respiro, avvertiti per il 58% dei rispondenti a rischio; la stanchezza diurna, segnalata dal 60%, l’ipertensione, che incide per quasi la metà delle persone a rischio.