Obesità: i dati dell’Italian Obesity Barometer Report

L’Italian Barometer Diabetes Observatory (Ibdo) Foundation ha presentato nei giorni scorsi a Roma la prima edizione dell’Italian Obesity Barometer Report, realizzato in collaborazione con Istat: i dati sono preoccupanti e bisogna agire per affrontare quella che ormai va considerata come un’emergenza sanitaria

emergenza obesità

In occasione del 1st Italian Obesity summit – Changing ObesityTM meeting, organizzato dall’Italian Barometer Diabetes Observatory (IBDO), è stato presentato nei giorni scorsi a Roma il rapporto di Istat realizzato per l’Italian Obesity Barometer Report. L’incontro è stato patrocinato da Ministero della Salute,  Associazione Nazionale Comuni Italiani,  Intergruppo Parlamentare Qualità di vita nelle Città, Sport, Salute e Benessere, Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica, Amici Obesi, Italian Obesity Network (IO- NET), Società Italiana di Endocrinologia, Società Italiana Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica, Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie, Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità e delle malattie metaboliche, Società Italiana dell’Obesità e il contributo non condizionato di Novo Nordisk.

L’obesità in Italia: i dati

“Possiamo ormai considerare l’obesità un’emergenza sanitaria, con serie conseguenze per gli individui e la società in termini di riduzione sia dell’aspettativa sia della qualità della vita, e notevoli ricadute economiche. È diventata ormai necessaria un’attenzione specifica da parte dei decisori politici, affinché considerino in tutta la sua gravità questo fenomeno”, spiega Renato Lauro, Presidente Ibdo Foundation. “Siamo convinti che la raccolta e la condivisione di informazioni, alla base del confronto e dei processi decisionali, possano contribuire a ridurre il peso clinico, sociale ed economico che questa malattia rappresenta e potrà rappresentare. Per questo motivo IBDO Foundation ha pubblicato l’Italian Obesity Barometer Report, realizzato in collaborazione con Istat, che offre una fotografia non parziale della situazione dell’obesità in Italia”.

bambino sovrappesoNel nostro Paese, il 46% degli adulti (18 anni e più), ossia oltre 23 milioni di persone, e il 24,2% tra bambini e adolescenti (6-17 anni), vale a dire 1 milione e 700mila persone, è in eccesso di peso. In entrambe le fasce di età si osservano delle differenze in base al genere: le donne mostrano un tasso di obesità inferiore (9,4%) rispetto agli uomini (11,8%). Ancora più marcata è la differenza tra i bambini e adolescenti, di cui il 20,8 per cento delle femmine è in eccesso di peso rispetto al 27,3 per cento dei maschi.

L’analisi territoriale conferma come l’eccesso di peso sia un problema molto diffuso soprattutto al Sud e nelle Isole; in particolare tra i più giovani, dove sono ben il 31,9 e 26,1% rispettivamente i bambini e gli adolescenti in eccesso di peso, rispetto al 18,9% dei residenti del Nord-Ovest, il 22,1%del Nord-Est e il 22% del Centro. Meno marcate le disuguaglianze tra gli adutli.  Anche per la sedentarietà emerge un forte gap territoriale Nord – Sud. Fatta eccezione per la Sardegna, nella maggior parte delle regioni meridionali e insulari più di un terzo dei giovani non pratica né sport né attività fisica e le percentuali più elevate si rilevano in Sicilia (42 per cento), Campania (41,3 per cento) e Calabria (40,1 per cento).

“Oltre alle disuguaglianze territoriali, un importante ruolo lo gioca il livello di istruzione. Un elevato titolo di studio rappresenta, infatti, un fattore protettivo per l’obesità, soprattutto per quanto riguarda la prevenzione a vari livelli e ancor più per quella primaria. Nel 2017, l’obesità interessa solo il 6,6% dei laureati, mentre sale al 14,2% tra coloro che hanno conseguito al più la licenza media”, dichiara Roberta Crialesi, Dirigente del Servizio Sistema integrato salute, assistenza, previdenza e giustizia di Istat. “Inoltre, analizzando il fenomeno dell’eccesso di peso in relazione ad alcune informazioni che si riferiscono al contesto familiare, si osservano prevalenze più elevate tra i bambini e ragazzi che vivono in famiglie in cui il livello di istruzione dei genitori è più basso, passando dal 18,5% di quelli con genitori che hanno conseguito un alto titolo di studio, al 29,5%di quelli i cui genitori hanno un basso titolo di studio”.

La patologia

“L’obesità si manifesta a causa di uno squilibrio tra introito calorico e spesa energetica con conseguente accumulo dell’eccesso di calorie in forma di trigliceridi nei depositi di tessuto adiposo. Si tratta di una patologia eterogenea e multifattoriale, al cui sviluppo concorrono sia fattori genetici e biologici che ambientali” afferma Paolo Sbraccia, Vice Presidente IBDO Foundation e Professore Ordinario di Medicina Interna dell’Università di Roma Tor Vergata, che ha coordinato l’Italian Obesity Barometer Report. “Va considerata una vera e propria malattia cronica recidivante, che causa molteplici complicanze disabilitanti e mortali; tra queste il diabete tipo 2, l’ipertensione arteriosa, la dislipidemia, la cardiopatia ischemica, l’insufficienza respiratoria con sindrome delle apnee notturne, l’osteoartrite, solo per citare le principali. Più di recente è emerso che l’obesità causa un numero elevato di neoplasie, che interessano prevalentemente, ma non solo, l’apparato gastrointestinale. Tutto ciò si traduce in una riduzione dell’aspettativa di vita di circa 10 anni e a una riduzione dell’aspettativa di vita in buona salute di circa 20 anni”.

“Ritengo che il Parlamento debba porre il tema dell’obesità all’ordine del giorno dei propri lavori quanto prima. Il carattere di emergenza di questa malattia, nelle proporzioni che oggi vediamo illustrate, impone una presa di consapevolezza sulla malattia da parte dei decisori politici, a tutti i livelli, dagli Enti territoriali al Parlamento e al Governo, che stabiliscano trattamenti e cure mediche, sostengano l’attività di programmazione a livello di politica sanitaria e la combattano attraverso interventi sociali di comunità”, afferma Roberto Pella, Presidente Intergruppo parlamentare Qualità di vita nelle Città, Sport, Salute e Benessere. “L’Intergruppo parlamentare nutre la ferma convinzione di poter fungere da interprete e portavoce delle istanze oggi emerse presso le Istituzioni di cui i colleghi membri sono espressione”.