Circa 500mila italiani sono portatori di diabete di tipo 1 (insulino-dipendente), oltre 3 milioni e mezzo del tipo 2, legato all’obesità e a stili di vita scorretti. Si tratta, dunque, di un esercito di 4 milioni di persone potenzialmente esposte al rischio di ictus cerebrale, prevenibile con la correzione dei principali fattori di rischio. Tra cui per l’appunto il diabete, che spesso, invece, è sottovalutato nel ruolo trigger nell’insorgenza dell’ictus e delle complicazioni (perdita dell’autonomia, disabilità motoria e neurologica). A riportare l’attenzione sulla relazione ictus-diabete è A.L.I.Ce. Italia Odv (Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale) in occasione del mese della prevenzione dell’ictus (1-30 Aprile), con raccomandazioni e buoni consigli informativo-educazionali.

Focus sul diabete

È importante che classe medica e farmacisti riportino l’attenzione sul ruolo svolto dal diabete nella possibile insorgenza di ictus cerebrale. «L’eccedenza di zuccheri nel sangue può portare all’indurimento dei vasi sanguigni, ostacolando la circolazione sanguigna e, dunque, favorire la formazione di placche aterosclerotiche, noto fattore di rischio per ictus cerebrale – spiega il professor Danilo Toni, Direttore Unità Trattamento Neurovascolare Policlinico Umberto I di Roma e Presidente del Comitato Tecnico-Scientifico di A.L.I.Ce. Italia Odv – Il diabete ha dunque importanti conseguenze: accelera il processo aterosclerotico, raddoppia le probabilità di eventi ischemici, aggrava gli esiti: dall’invalidità al possibile decesso, specie nella popolazione over 65». Il diabete  è dunque «una malattia seria , che va monitorata e tenuta sotto controllo – aggiunge Andrea Vianello, presidente di A.L.I.Ce. Italia Odv -Se non correttamente curata, presenta complicanze fortemente disabilitanti o anche fatali».

La prima attenzione va riservata, dunque, ai valori glicemici: 65-110 mg/dl a digiuno, con un picco fino ai 140 mg/dl circa 2 ore dopo l’ultimo pasto sono valori in range; borderline quando la soglia è rispettivamente tra 110 e 126 mg/dl e 140 e i 199 mg/dl, mettendo il paziente in una condizione di rischio ma che può rientrare nella norma con la conduzione di uno stile di vita più sano, dieta equilibrata e attività fisica; off-limit se i valori superano i 126 mg/dl a digiuno o i 199 mg/dl postprandiale e che rendono necessaria l’impostazione di una terapia farmacologica, affiancata da uno stile di vita appropriato.

La prevenzione

Sono all’incirca 150mila gli ictus cerebrali che si registrano ogni anno in Italia, alcuni dei quali prevenibili/evitabili con l’educazione del paziente all’importanza della prevenzione e alla diagnosi precoce: obiettivo anche del mese della prevenzione, come sottolineano gli esperti di A.L.I.Ce. Italia. L’esecuzione di esami del sangue, una volta all’anno, per controllare i valori della glicemia e del colesterolo, può contribuire a evitare l’insorgenza improvvisa di patologie gravi come appunto ictus e infarto, mentre l’adozione di una dieta sana, ricca di frutta e verdura, povera di grassi e alcol, eliminazione di tabacco, attività fisica regolare, mantenimento di un peso adeguato alla propria corporatura sono efficaci nel contribuire alla riduzione dell’incidenza del diabete. Due azioni clinico-pratiche che insieme sono vincenti nel contrastare l’insorgenza di ictus.

I numeri del diabete

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità sono circa 346 milioni le persone affette da diabete in tutto il mondo, ben 52 milioni in Europa e stima che i decessi per diabete possano raddoppiare tra il 2005 e il 2030. Previsioni che sono in linea con i dati del Rapporto 2020 di ‘Health Search’ (Istituto di Ricerca Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie SIMG) da cui si evince che la diffusione della malattia è passata dal 7% della del 2009 all’8% del 2018, con una percentuale più alta nei maschi (8,6%) rispetto alle donne (7%): indici di un costante aumento a causa dell’invecchiamento della popolazione e di scorrette abitudini voluttuarie. Diagnosi precoce e sana educazione possono rallentarne il trend.