Conosciuta fin dai tempi degli Egizi, l’argilla rappresenta un importante strumento di cura e benessere

L’argilla è una roccia sedimentaria clastica, costituita da granuli detritici, di dimensioni inferiori a 0,004 mm, accumulatisi per decantazione in acqua (depositi marini, fluviali, lacustri), per azione di ghiacciai (depositi morenici) o per azione dei venti (löss). Molto usata e apprezzata nell’antichità come rimedio naturale, per molto tempo fu poi dimenticata.

Alla fine dell’800 Sebastian Kneipp la impiegò con successo l’argilla per curare l’afta epizootica, una malattia virale estremamente contagiosa che colpisce gli ungulati, sia quelli domestici (bovini, suini, pecore, capre e bufali), sia quelli selvatici (cervi, antilopi, elefanti, camelidi etc.). L’abate Kneipp è definito il padre dell’idroterapia. Lo studio delle proprietà dell’acqua e dei suoi impieghi per il benessere dell’individuo gli fece conoscere anche le proprietà dell’argilla tanto da fargli asserire che “per molti disturbi non vi è medicina che agisca con altrettanta efficacia e facilità dell’argilla”.

Un materiale, tanti colori

  • Argilla Rossa: il colore è legato a un’alta presenza di ferro. È utilizzata per problematiche di infiammazione della pelle, dermatiti, foruncolosi. Utile anche in casi di traumi come contusioni, ecchimosi, ematomi.
  • Argilla Gialla: caratterizzata dalla presenza di ferro e rame. Migliora la sua efficacia se abbinata all’argilla rossa o all’argilla verde. Possiede proprietà rinfrescanti, decongestionanti e sfiammanti.
  • Argilla Grigia: deve il suo colore all’altissima concentrazione di silicio che la rende un potente remineralizzante, da utilizzare per uso interno come alcalinizzante, contro infiammazioni intestinali e come antiacido.

Argilla verde ventilata

Si tratta di un particolare tipo di argilla verde che viene prodotto mediante essiccazione al sole. Possiede una granulometria molto fine, tanto che la polvere è quasi impalpabile. Si chiama ventilata poiché si separano i grani più grossi da quelli più fini con l’ausilio di un ventilatore. Si può utilizzare per uso interno bevendo il surnatante dell’argilla. Basta mettere un cucchiaio di argilla in un bicchiere d’ acqua oligominerale e lasciare riposare per tutta la notte. La mattina non si mescola, ma si beve solo il liquido che sovrasta il deposito.

È una bevanda con proprietà depurative e drenanti, importanti nei cambi di stagione, ma può essere d’aiuto anche in caso di irritazioni del tratto digerente e infiammazioni dell’intestino. In caso di enteriti, dissenteria, gonfiori e meteorismo è consigliabile agitare e bere anche il deposito presente sul fondo per sfruttarne l’azione assorbente e lenitiva. La presenza di minerali ed oligoelementi rende la bevanda surnatante di aiuto anche in caso di disturbi articolari, di fratture, nelle anemie e in tutti i casi di demineralizzazione.

Attenzione, però: l’argilla per uso interno può dare stitichezza. Quando si assume si deve fare attenzione a ridurre il consumo dei grassi poiché tendono a indurire l’argilla, rendendo più difficile il transito intestinale. In caso si avverta un senso di nausea nel bere l’acqua argillosa il gusto può essere facilmente corretto con qualche goccia di limone o miele.