Osservando le formulazioni di molti degli integratori in commercio proposti per il supporto al sistema immunitario, è facile riscontrare anche un’altra categoria di attivi che provengono da un regno a sé stante del mondo naturale, quello dei funghi.

Tra le proprietà più importanti attribuite ai funghi medicinali (adattogena, antiossidante, ipoglicemizzante, ipotensiva ed epatoprotettiva), quella immunomodulante è sicuramente la più interessante da un punto di vista terapeutico e quindi nutraceutico. Regolando le reazioni immunitarie i funghi medicinali avrebbero, infatti, la capacità di modulare la risposta immunitaria, stimolando il sistema immunitario in caso di carenza di difese e ipoattività e riducendone al tempo stesso l’eventuale “iperreattività”, che può dare luogo alle ben note malattie di tipo autoimmune.

Sono diverse le sostanze funzionali che possono caratterizzare il corpo fruttifero dei funghi medicinali: eteropolisaccaridi quali i betamannani o i ciclofurani, aminoacidi come la lisina e il triptofano, glicoproteine, alcuni enzimi, vitamine quali la D, la C e quelle del gruppo B, una rilevante varietà di minerali, come potassio, magnesio, ferro, calcio e diversi oligoelementi.

È, tuttavia, grazie ai β-glucani, classe di molecole polisaccaridiche costituiti da unità di D-glucosio che si ripetono, unite tra loro da legami glicosidici di tre tipi (β-1,3: β-1,4 o β-1,6), che questi nutraceutici possono sostenere efficacemente il sistema immunitario.

Per una duplice attivazione del sistema immunitario

I β-glucani sono composti ad alto peso molecolare, che, potendo assumere configurazioni molto diverse, sono in grado di esercitare molteplici attività biologiche nell’organismo umano.

Ancora prima che i β-glucani venissero identificati come immunomodulatori, i loro effetti benefici erano ben noti alla medicina tradizionale orientale. Funghi come lo Shiitake, infatti, sono utilizzati da secoli in Giappone allo scopo di rafforzare il sistema immunitario.

Grazie alla loro particolare struttura, i β-glucani sono in grado di attivare la risposta del sistema immunitario in modo duplice:

  • i β-glucani insolubili vengono fagocitati dalle cellule dendritiche e dai macrofagi, sfruttando alcuni specifici recettori di membrana (Dectina-1), inducendo così la risposta delle cellule T e il rilascio di citochine. Queste ultime possono peraltro aumentare la proliferazione e la differenziazione dei macrofagi, delle cellule T e B, rinforzare i meccanismi cellulari di attività antitumorali e di produzione anticorpale;
  • i β-glucani solubili attivano la risposta immunitaria per altra via, legandosi, oltre che ai recettori della Dectina-1, anche ai recettori CR3, attivandoli. Questi ultimi portano a loro volta all’attivazione di una risposta immunitaria mediata dal complemento e supportata da specifici anticorpi.

Nel complesso, studi in vitro hanno evidenziato la capacità dei β-glucani di attivare i leucociti, la loro attività fagocitaria e citotossica, stimolando anche la produzione di mediatori dell’infiammazione, di citochine e di chemochine, quali le interleuchine IL-8, IL1β, IL-6 e il TNF-α.

Le citochine promuovono la differenziazione delle cellule T in T Helper 1 (Th1) e T Helper 2 (Th2), che mediano rispettivamente l’immunità cellula-mediata o umorale. I β-glucani incrementano, quindi, la fagocitosi delle cellule del sistema immunitario come granulociti, monociti, macrofagi e cellule dendritiche, portando all’eliminazione del patogeno, ma stimolano i macrofagi a produrre citochine e immunomodulatori locali.

Al tempo stesso sarebbe adducibile ai β-glucani la capacità di ridurre i livelli sierici di citochine proinfiammatorie come il TNFα, limitando la risposta infiammatoria dell’ospite. Nel complesso, quindi, viene ottimizzata la funzionalità immunitaria, permettendo all’organismo umano di essere pronto a fronteggiare svariate tipologie di infezione, da quella virale a quella batterica.

Preziosa, ai fini di una maggiore protezione dell’organismo, anche l’efficace azione antibatterica e antivirale che contraddistingue molti dei funghi medicinali. Alcuni studi ne hanno evidenziato, per esempio, la capacità di contrastare la proliferazione del virus dell’Hiv e la crescita del plasmodio della malaria.

Ai fini di un’efficace prevenzione e cura delle malattie infettive, si rivela interessante anche la presenza di terpenoidi di alcuni funghi medicinali come il Reishi, ad azione antinfiammatoria e antinfettiva, particolarmente efficaci contro batteri e virus, utili nel favorire il processo di guarigione e recupero.

Funghi medicinali e applicazioni farmacologiche

Oltre che in forma di integratori per uso orale, spesso in associazione ai diversi botanicals dotati di efficacia sul sistema immunitario, i funghi medicinali vengono oggi studiati e applicati anche in forme farmaceutiche diverse.

Un esempio è costituito dallo Shiitake o Lentinula edodes, fungo basidiomicete della famiglia Omphalotaceae di origine asiatica, uno dei micoterapici più studiati dal punto di vista clinico-scientifico. Proprio dallo Shiitake sono stati isolati dei principi attivi quali il lentinano, β-glucano con una catena glucosidica β-1,3: β-1,6, che dimostra di poter agire sia in modo diretto sul sistema immunitario, favorendo l’attività delle cellule immunitarie responsabili della risposta innata più immediata, ma specifica, sia in modo indiretto, per attivazione di macrofagi, linfociti T e cellule NK.

Una volta isolati, i suddetti principi attivi isolati dallo Shiitake sono poi stati stabilizzati e brevettati come farmaci immunostimolanti a uso iniettivo endovenoso, per finalità immunostimolante in pazienti oncologici. Proprio questo tipo di evoluzione farmaceutica potrebbe rappresentare un’ulteriore conferma dell’efficacia immunomodulante dello Shiitake anche in forma di integratore alimentare, da impiegare in soggetti clinicamente sani che cerchino solo un supporto alla funzione immunitaria.

Recente quanto interessante, poi, lo studio, in vitro, su un modello di epitelio polmonare realizzato allo scopo di valutare le prospettive terapeutiche del lentinano estratto da funghi Shiitake nei pazienti affetti da Covid-19. Nel complesso è emersa la capacità del β-glucano di ridurre non solo lo stress ossidativo, ma anche la produzione di molecole con attività pro-infiammatoria a livello polmonare, facendo pensare a un potenziale ruolo di nutraceutico utile nel contenimento della tempesta di citochine che caratterizza l’infezione da SARS-CoV-2 e del conseguente danno polmonare.

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Fonte:

  • Articolo tratto dal Modulo 3 del corso ECM “Nutraceutica e fitoterapia: le giuste sinergie a supporto del benessere”. Autori del modulo: Stefania La Badessa, Marco Biagi, Arrigo Cicero, Luca Gelardi, Alessandro Targhetta