Dall’inizio della guerra sono state inviati alla popolazione ucraina 75 tonnellate di beni sanitari, pari a oltre 9,2 milioni di euro, e più di 1 milione di prodotti medicinali, DPI, dispositivi medico-chirurgici e prodotti per l’igiene, ma occorre impegnarsi di più. L’appello della Fondazione Banco Farmaceutico Onlus dal Meeting di Rimini

Settantacinque tonnellate di prodotti sanitari inviati dall’inizio della guerra in Ucraina: farmaci salvavita per i disturbi gastro-intestinali e il diabete, latte in polvere, antipertensivi, antitrombotici, soluzioni endovena, antibiotici, antimicotici, emostatici, antivirali, antiulcera, cortisonici, materiale per medicazione e colliri, per un valore superiore a 9,2 milioni di euro. A ciò si aggiunge 1 milione di prodotti medicinali, Dpi, prodotti per l’igiene, dispositivi medico-chirurgici.

L’appello di Banco Farmaceutico

Tutto questo, tuttavia, non è ancora abbastanza. Dal Meeting di Rimini, tenutosi nei giorni scorsi, Banco Farmaceutico ha lanciato un appello affinché sia riconosciuta la crisi sanitaria in Ucraina.

«Ogni giorno migliaia di persone rischiano la salute e la vita a causa delle armi, ma anche perché il conflitto ha tolto al sistema socio-sanitario del Paese la possibilità di prendersi cura dei propri abitanti. In Ucraina si muore anche per mancanza di farmaci. Chiediamo agli Stati di moltiplicare gli sforzi per sanare questa inaccettabile situazione, rafforzando in maniera sostanziale l’invio di carichi umanitari contenenti medicinali e attrezzature mediche – ha dichiarato Sergio Daniotti, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico Onlus –  Chiediamo alle imprese di sostenerci, ringraziando di cuore quelle che già lo stanno facendo».

Il lavoro già svolto

Dall’inizio del conflitto, lo scorso marzo, Banco Farmaceutico ha avviato una raccolta di beni essenziali per la salute della popolazione ucraina, in base alle indicazioni dell’Emergency response coordination centre (Ercc) europeo, aiutando sia le persone presenti nei territori di conflitto sia i profughi ucraini che hanno raggiunto il nostro Paese.

Ad oggi risultano donate più di 75 tonnellate di beni sanitari, in buona parte farmaci salvavita, distribuiti tra diverse realtà nazionali e internazionali. Gli obiettivi fin qui raggiunti sono stati possibili grazie alla disponibilità e alla collaborazione di 49 tra aziende e associazioni donatrici, 12 realtà assistenziali internazionali, 2 aziende logistiche e 7 associazioni di categoria: Federfarma, Fofi, Assoram, Assofarm, Egualia, Confindustria Dispositivi Medici, Pgeu.