Brunello: con la proposta Balduzzi marginalità troppo legata al prezzo

Giampiero Brunello

Lo scorso 11 gennaio il Ministro Renato Balduzzi ha formulato una nuova proposta di remunerazione per le farmacie. Questa segue quella firmata il 16 ottobre da AIFA con le parti, l’unica che Federfarma riconosce, bloccata dal ministero della Salute e delle Finanze, e la successiva proposta redatta da AIFA sulla base dei commenti dei Ministeri. “Quello che differenzia la nuova proposta rispetto al passato è che in quest’ultima c’è un maggior legame rispetto al prezzo. La quota percentuale sul prezzo del farmaco al pubblico ha un maggior peso rispetto a quanto aveva nelle precedenti proposte.” Spiega il Dott. Giampiero Brunello, commercialista dello Studio Brunello e Partner e presidente Sose, al quale abbiamo chiesto una valutazione economica della controproposta ministeriale. Nella nuova proposta vengono calcolate le quote spettanti al farmacista in modo diverso a seconda del prezzo del farmaco. Due le fasce di prezzo: la prima relativa ai medicinali con prezzo al pubblico non superiore ai 50 euro, la seconda per i farmaci oltre i 50.

Per i farmaci con prezzo al pubblico fino a 50 euro, la quota fissa per confezione dispensata in regime di convenzione con il Sistema sanitario nazionale è stabilita in 0,55 euro. La quota variabile viene fissata al 17% del prezzo al pubblico del medicinale, quindi Iva compresa. Inoltre vi è una quota fissa aggiuntiva per i medicinali non più coperti da brevetto, di 0,50 centesimi, siano essi originatori o il corrispondente equivalente o il medicinale autorizzato in conformità di quanto previsto dall’articolo 13 del decreto legislativo 24 aprile 2006, n. 219. Se in prezzo del farmaco è superiore a 50 euro, la quota fissa è pari a 5,5 euro. La quota variabile è invece del 10% del prezzo al pubblico. Per entrambe le fasce di prezzo la quota fissa viene maggiorata di euro 0,10 per le farmacie con fatturato annuo inferiore a 258.228,45 euro. Dal 2014 il valore di questa maggiorazione per le farmacie sarà modificato annualmente sulla base del numero degli aventi diritto, fermo restando l’importo complessivo di euro 7.994.000,00. “Questa nuova proposta di remunerazione predisposta dal Ministro prevede nel suo impianto di base una forte diminuzione della quota fissa e parallelamente un aumento della parte variabile, legata alla percentuale sul prezzo al pubblico del farmaco.” Commenta Brunello, “In una situazione di mercato caratterizzata da una riduzione continua dei prezzi, viene fortemente ridimensionato l’effetto di contrasto all’erosione di marginalità per il farmacista, effetto che con l’accordo siglato il 16 ottobre 2012 era stato di fatto conseguito. La variabilità della quota percentuale di fatto si ripercuoterà sul fatturato della farmacia e sui margini. Inoltre da questa nuova proposta, da prime seppur parziali valutazioni, emerge come vengano ad essere penalizzate le farmacie più deboli, in particolare le rurali sussidiate con fatturato SSN inferiore ai 387.342,67 euro.

Chiara Romeo

2 Commenti

  1. mi chiedo e vi chiedo constatato che siamo oggetto di una interminabile e ingiusta campagna di attacchi sia alla nostra immagine, quanto al nostro
    ” potere economico” e considerato che, al contrario, per i quotidiani servizi
    che rendiamo ai cittadini abbiamo l’opinione pubblica a nostro favore non e’ possibile elaborare questo vantaggio per farlo nostro?

  2. alla luce di quanto offerto dal ministro balduzzi mi viene spontanea questa riflessione perchè dobbiamo continuare ad anticipare senza un profiquo margine visto che la convenzione è scaduta da molti anni ricusiamola esi vada alla pratica indiretta

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