Un’indagine di Iqvia rivela i comportamenti di acquisto in farmacia da parte degli italiani durante la pandemia. A fronte di un fatturato in calo, aumenta il valore medio degli scontrini
Un’indagine condotta da Iqvia nelle prime 11 settimane dell’anno in corso (fino al 21 marzo) sulle abitudini di acquisto degli italiani ha evidenziato una sensibile contrazione degli acquisti in farmacia, nell’ordine dell’8%, rispetto al medesimo periodo del 2020. Tale flessione ha inciso pesantemente sui ricavi del comparto, sia con riferimento al settore etico (farmaci con prescrizione) sia a quello commerciale.
La contrazione segue quella già registrata nel corso del 2020 (-1,7%), anno in cui è stato registrato un fatturato complessivo di 24 miliardi di euro. Le città che hanno maggiormente registrato la contrazione degli acquisti nel corso del 2020, rispetto al 2019, erano state Milano, con una flessione del 15%, e Roma e a Napoli, con -10%.
Ciò che colpisce è il fatto che le flessioni negli acquisti si siano registrate nonostante le farmacie siano rimaste aperte durante l’intero periodo pandemico, ivi incluse le settimane più restrittive del lockdown. Dall’indagine – che ha analizzato i dati di oltre 12mila farmacie italiane – emerge una chiara contrazione nel numero medio di scontrini emessi nel 2020 rispetto all’anno precedente. Nel marzo del 2020 il calo è stato dell’8%, mentre nei successivi mesi di aprile e maggio il calo è stato del 20%. Anche l’affluenza media in farmacia nel 2020 è stata più bassa del 9% rispetto all’anno precedente. Si tratta di tendenze sono riscontrabili anche nei primi mesi del corrente anno. A gennaio e febbraio 2021 il calo del numero di scontrini è stato, addirittura, del 22% rispetto al medesimo periodo del 2020.
Di contro, tuttavia, il valore medio di ogni scontrino emesso nel corso del 2020 è salito costantemente, in maniera più significativa, nei mesi di marzo, +16%, e aprile, +21%, per poi assestarsi a un + 8% registrato nei mesi successivi mesi, andando a compensare, in parte, la minore frequenza di acquisto. Questo andamento è proseguito anche nei primi mesi del 2021 con un +9% registrato a gennaio e un +6% a febbraio.
Per quanto riguarda le scelte di acquisto degli italiani nel corso del 2020, queste sono state alquanto variegate e si è registrato un incremento del 16% degli acquisti con tre o più prodotti per scontrino. I più acquistati sono stati i farmaci da prescrizione, gli integratori e i cosmetici (+5% per i parafarmaci, come mascherine, saturimetri, termometri…).
Infine, nel 2020 a risentire maggiormente dell’emergenza Covid sono state le farmacie più grandi e, come prevedibile, in particolare, quelle ubicate nelle stazioni e negli aeroporti. Al contrario, hanno registrato una buona tenuta quelle più piccole, e quelle di quartiere, in virtù della riscoperta della prossimità delle farmacie come primo presidio sanitario per il cittadino. Nei primi mesi del 2021 invece il calo di affluenza ha inciso anche sulle piccole farmacie, almeno rispetto al primo bimestre 2020. Milano ha registrato il calo peggiore con una riduzione di scontrini del 27%; Roma e Napoli -19% e -17%.
Il 2021 ha infine confermato la crescita generalizzata dell’online, anche per quanto attiene agli acquisti in farmacia che hanno fatto registrare un aumento del 66% rispetto all’anno precedente, per un fatturato di 390 milioni. Dato quest’ultimo che si prevede in forte crescita anche per il futuro.