Cancro della mammella, Speranza sblocca 20 milioni di euro per i test genomici

Con un Decreto del Ministro della Salute vengono stabilite le modalità di accesso e i requisiti per l’erogazione di 20 milioni di euro annui per i test genomici per il carcinoma mammario ormono-responsivo in stadio precoce. Grazie a questi fondi, le donne che ne hanno diritto potranno accedere gratuitamente a questi test

Il cancro della mammella è la tipologia di tumore che colpisce maggiormente i soggetti di sesso femminile nel nostro Paese. Stando ai dati dell’ultimo rapporto Aiom-Airtum 2020 “I numeri del cancro in Italia” le nuove diagnosi lo scorso anno sono state quasi 55mila (54.976, pari al 30,3% di tutte le nuove diagnosi di tumore diagnosticate nel nostro Paese). Il numero di decessi nell’anno è stato stimato in 12.300, mentre la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è, ad oggi, pari all’87%, una percentuale tra le più alte in Europa.

Prevenzione, screening e diagnosi precoce rappresentano gli elementi cruciali per un positivo decorso e il poter disporre, sin dagli stadi più precoci della malattia, di indagini quanto più possibile accurate, costituisce un asset importante per puntare su terapie specifiche e personalizzate.

tumore seno

L’importanza dei test genomici

I test genomici rappresentano uno strumento di grande rilevanza decisionale per le donne cui viene diagnosticato un tumore al seno. Questa tipologia di test, in aggiunta ai parametri clinici, istopatologici e strumentali, consente di disporre di informazioni accurate ed esaurienti sul singolo tumore. 

In questo modo, il clinico è supportato nella scelta dei percorsi terapeutici più adatti per le pazienti con carcinoma della mammella in fase iniziale per le quali è incerta l’utilità di una chemioterapia in aggiunta alla endocrinoterapia successiva all’intervento chirurgico, consentendo di definire un piano di trattamento personalizzato e appropriato.

È quindi estremamente importante disporre di uno strumento che permette di identificare quei casi in cui non è possibile assicurare un significativo beneficio con la chemioterapia, evitando così la tossicità del trattamento, oltre agli effetti psicologici, spesso gravosi, a questa tipologia di pazienti.

Il Decreto del Ministro Speranza

Con l’obiettivo di andare incontro a questa crescente esigenza, lo scorso 18 maggio il Ministro della Salute Roberto Speranza, ha firmato un Decreto, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 7 luglio, con il quale vengono stabilite le modalità di accesso e i requisiti per l’erogazione di 20 milioni di euro annui stanziati in un Fondo specifico dalla legge di Bilancio (legge 178/2020). Le risorse di questo fondo sono destinate al rimborso di test genomici per il carcinoma mammario ormono-responsivo in stadio precoce.

L’utilizzo di queste risorse, sulla base dei criteri di accesso disposti nel Decreto, offre l’opportunità a tutte le donne che ne hanno diritto, di effettuare, gratuitamente, un test genomico nella propria Regione, in modo da contribuire a garantire appropriatezza ed equità di cura.

L’uso di questi strumenti diagnostici potrebbe consentire una riduzione che va dal 50 al 75% del ricorso alla chemioterapia adiuvante, indirizzando verso l’opzione terapeutica migliore. A prescrivere il test saranno le équipe multidisciplinari delle Breast unit e dei centri di senologia che hanno in cura le pazienti.