Carenza di medicinali: reale emergenza o una delle tante criticità di un sistema complesso, gestibile se affrontata adeguatamente? Sul tema è intervenuto il Segretario Generale Assofarm Francesco Schito che, nel riconoscere un adeguato intervento da parte della politica, ha sottolineato l’importanza del confronto e di azioni concertate

Le carenze di farmaci, acuite dalla pandemia prima e dal conflitto russo-ucraino più di recente, rappresentano un argomento di grande preoccupazione negli ultimi tempi. Per fare chiarezza, è intervenuto anche il Segretario Generale Assofarm Francesco Schito che, all’interno di una nota pubblicata dall’associazione, si è innanzitutto domandato se si tratti di una reale, grave emergenza o piuttosto di una delle tante criticità di un sistema complesso.

L’importanza di rassicurare

«Porre il tema in questi termini sembra corretto almeno per due aspetti – scrive Schito – Il primo riguarda la psicologia sociale. La pandemia, nella sua durata pluriennale e nella tragicità dei suoi effetti, rischia di aver lasciato in molti cittadini un senso di costante insicurezza, uno stato ansiogeno che li fa sentire sempre di fronte all’inizio di una nuova emergenza pubblica. Tutti noi, ma in particolare chi ha un ruolo nel sistema sanitario italiano, abbiamo il dovere di evitare il dilagare di questo stato d’animo latente».

Tutelare la salute pubblica, in questo momento, vuol dire, dunque, anche rassicurare. Una rassicurazione avvalorata da dati concreti. «Come il Ministro della Salute Orazio Schillaci ha opportunamente ricordato nei giorni scorsi, sul totale degli oltre 3.000 farmaci attualmente presenti nella lista dei medicinali carenti, solo l’1% di essi non presenta alternative. Numeri assolutamente in linea con la media di altri momenti storici» ha sottolineato Schito.

Come affrontare il problema

La situazione, quindi, sembra essere in linea con quella di altri momenti storici in cui l’indisponibilità di una percentuale residuale di farmaci era dovuta a difficoltà produttive o distributive. Il problema comunque rimane e necessita di essere gestito. «A tal proposito Assofarm ritiene che le azioni avviate da istituzioni e filiera del farmaco siano assolutamente corrette e adeguate alla dimensione del fenomeno».

Potenziare galenica e diffusione degli equivalenti

«La prima di esse riguarda il potenziamento della galenica, per la quale Assofarm sta promuovendo un’indagine conoscitiva interna alla propria rete, al fine di misurare la capacità produttiva attuale e il suo potenziale di crescita». Se le carenze sono attribuibili non tanto alla scarsità di principi attivi ma ad un rallentamento produttivo e di packaging, la galenica rappresenta senza dubbio una soluzione efficace in grado di garantire outcome positivi.

«Un altro importante contributo può certamente arrivare da un maggiore utilizzo dei farmaci equivalenti. Partita che si gioca in buona parte sul campo dei medici di medicina generale che dispongono dell’opportunità di prescrivere principi attivi e non specifici brand».

L’importanza del confronto e di azioni concertate

Non appena il tema è apparso alla ribalta, Assofarm, così come altre organizzazioni di categoria, si è rivolta al Ministero della Salute ricevendo una risposta tempestiva. Inoltre, il Ministro della Salute Schillaci «ha convocato un tavolo di confronto, dando a tutti noi l’impressione di essere ascoltati e considerati. Ancora una volta, insomma, abbiamo vissuto un clima diverso rispetto al periodo precedente il Covid.

Oggi sembriamo tutti più consapevoli del fatto che il confronto preventivo e l’azione concertata sono la strada giusta per costruire un nuovo sistema sanitario nazionale. Un sistema che sicuramente eredita dal passato tante criticità ma che può avere un futuro solo se caratterizzato da logiche collaborative come quelle che stiamo vivendo negli ultimi anni» ha concluso Schito.