Di fronte al problema sempre più stringente dei medicinali che scarseggiano, le sigle della distribuzione intermedia farmaceutica hanno chiesto l’avvio di un urgente confronto con tutti i player del sistema per individuare le soluzioni più adeguate ad assicurare una sanità realmente focalizzata sui bisogni di salute delle persone

La distribuzione intermedia del farmaco lancia un allarme, denunciando l’aggravarsi di una serie di criticità già rilevate in passato che vanno a determinare ricadute importanti in termini di disponibilità di prodotti medicinali: dagli antiasmatici agli antiepilettici, dagli antipertensivi ai neurolettici.

L’intero settore risente degli effetti della crisi pandemica, che ha accresciuto la richiesta di alcuni prodotti, e di quella economica, con inflazione, aumento di costi di energia e trasporto e scarsità di materie prime, con effetti produttivi che si riverberano sulla filiera sotto forma di ritardi e rallentamenti nelle consegne.

Difatti, gli ordini che prima arrivavano ai siti logistici dei distributori in 5 giorni, attualmente restano inevasi fino a 3 o 4 settimane determinando il problema di medicinali introvabili per i cittadini che si recano in farmacia, dove le mancanze sono in aumento.

Un asset fondamentale per il Paese

Le aziende distributrici del farmaco rappresentano un asset cruciale per il Paese, garantendo il rispetto dei massimi livelli di qualità nelle infrastrutture, nei processi, compresa tracciabilità e rintracciabilità, e nella formazione del personale e assicurando la gestione dei prodotti dai locali automatizzati e climatizzati e fino al trasporto capillare, tempestivo e pluri-giornaliero alle farmacie e parafarmacie del territorio, finanche quelle dislocate nelle aree più disagiate del Paese.

L’appello al Governo

Di fronte a una situazione via via più insostenibile, le sigle della distribuzione intermedia farmaceutica, unitamente agli auguri di buon lavoro al nuovo Governo, richiedono l’avvio di un confronto urgente, costruttivo ed efficace con tutti gli attori del sistema sul problema carenze e non soltanto, al fine di individuare le soluzioni più adeguate ad assicurare una sanità realmente focalizzata sui bisogni di salute della popolazione.

«Tutta la filiera farmaceutica è in allarme: purtroppo stiamo assistendo al verificarsi di quanto già da tempo abbiamo segnalato all’attenzione dell’opinione pubblica e delle Istituzioni – hanno dichiarato Walter Farris, presidente ADF, l’Associazione dei Distributori Farmaceutici aderente a Confcommercio-Imprese per l’Italia e Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi – Più volte abbiamo lanciato l’allarme chiedendo, anche insieme alle altre sigle del comparto, misure per sostenere il settore, comprese le imprese della Distribuzione intermedia, anello centrale della filiera, già gravate da una insufficiente marginalità, impostaci dalla normativa con un taglio incongruo che ha reso la remunerazione insufficiente a coprire i costi del servizio per distribuire i farmaci del servizio sanitario nazionale.

Senza interventi urgenti di natura congiunturale, ma soprattutto strutturale e di sistema, c’è il serio rischio di penalizzare un servizio d’eccellenza, finora sempre assicurato anche durante la prima pandemia. Continueremo a monitorare il problema carenze, anche attraverso un apposito sondaggio tra le aziende Associate, e intanto chiediamo la massima attenzione alle Istituzioni affinché vogliano considerare prioritari i temi del farmaceutico e della Distribuzione Intermedia nella definizione degli obiettivi programmatici del nuovo Governo»