Il termine “cheilite” definisce in modo tecnico un’infiammazione generica delle labbra. La comune “boccheruola”, che si manifesta con un’alterazione della cute in corrispondenza della commessura labiale (o angolo della bocca) è la più comune affezione del distretto che il farmacista può trovarsi a esaminare, ma di certo non l’unica. Sebbene le cheiliti siano un capitolo ampio e variegato e la diagnosi differenziale rimanga ad appannaggio del dermatologo, il farmacista, in qualità di professionista sanitario territoriale, può fare la differenza. Rappresenta, infatti, una figura chiave per la valutazione, la cura e il monitoraggio dei pazienti.

L’impatto dei prodotti

Con l’avvento di una cosmesi più specifica, i prodotti per le labbra sono fortemente aumentati e con essi lo spettro delle dermatiti irritative da contatto e delle dermatiti allergiche. «Di fronte a una cheilite, quindi, la prima cosa che il farmacista deve fare è chiedere se è stato precedentemente applicato un prodotto sulle labbra – ci spiega Giovanni Damiani, medico ricercatore e docente di Dermatologia e Venereologia presso il Dipartimento di Scienze Biomediche, Chirurgiche e Odontoiatriche dell’Università di Milano, Clinical Professor presso il Case Western Reserve University di Cleveland (USA) – L’utilizzo di rimedi naturali a base di principi attivi fitoterapici o contenenti propoli è il primo imputato di dermatiti allergiche da contatto che prima non vedevamo. Soggetti allergici con problemi di atopia dovrebbero evitare l’utilizzo di questo tipo di cosmetici e il farmacista dovrebbe avere molta cautela nel consigliarli, ricordando che anche in campo dermatologico “naturale” non necessariamente è sinonimo di innocuo».

Cosmetici da scegliere e da evitare

In presenza di una leggera screpolatura o xerosi, secondo lo specialista è meglio prediligere stick o balsami labbra a basi di ceramidi senza profumazioni, colore e privi di altri componenti potenzialmente irritanti o allergizzanti, che vanno a ricostituire, seppur transitoriamente, una barriera protettiva.

«Un altro consiglio è quello di evitare i cortisonici topici, non necessari e potenzialmente dannosi per alcune patologie. Segnalo che soprattutto le dermatiti irritative da contatto e allergiche seguono le mode cosmetologiche e le abitudini di stile di vita (lifestyle): ci si allergizza a ciò che si usa».

Attenzione alle abitudini dannose

Anche il fumo, accanto a fenomeni più recenti come il vaping, l’utilizzo di sigarette elettroniche e del narghilé ha dei corrispettivi più o meno evidenti a livello della salute orale e delle cheiliti di cui stiamo parlando. «Il narghilé, per esempio, pipa utilizzata nei Paesi arabi a scopo ricreativo, che sta diventando di moda anche tra i nostri giovani, provoca un ispessimento meccanico e da danno chimico a livello della bocca. Esistono locali apposta che offrono questo servizio. Il grosso problema deriva dalle essenze che vengono introdotte e fumate, spesso di origine vegetale e quindi facilmente allergizzanti. Le aromatizzazioni legate a tutti i tipi di inalazione descritti sono dannose e possono dare origine a papilliti della lingua e a cheiliti» spiega il dermatologo.