Come il farmacista migliora la compliance alla terapia dell’ipertensione

farmacista migliora la compliance della terapia dell'ipertensione arteriosa

Secondo le stime messe a disposizione dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) 16 milioni di italiani, sia maschi sia femmine hanno problemi di ipertensione arteriosa. La diffusione  nelle farmacie di apparecchi che misurano la pressione rende i farmacisti adatti a compiere un’attività di controllo dell’aderenza alla terapia. La compliance alla terapia dell’ipertensione è di fondamentale importanza sia per il paziente sia per l’economia del SSN.

In molti non si rendono conto di quanto una pressione arteriosa non debitamente controllata li esponga al rischio di serie problematiche cardiovascolari come pure molti pazienti, non assumono con la dovuta regolarità la propria terapia farmacologica.

farmacista migliora la compliance della terapia dell'ipertensione arteriosa

L’OMS ha inserito la riduzione del 25% della prevalenza globale dell’ipertensione fra gli obiettivi del “Piano globale d’azione per la prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili 2013-2020”. Per raggiungere un obiettivo così ambizioso e così importante, in termini di riduzione di morti premature per malattie non trasmissibili è necessario che tutti i professionisti della salute, farmacisti compresi, collaborino strettamente fra di loro per gestire la compliance alla terapia dell’ipertensione.

Molto interessante da questo punto di vista, uno studio recentemente pubblicato sulla rivista Circulation: in Canada sono stati arruolati 248 pazienti con ipertensione arteriosa casualmente suddivisi in due gruppi; quelli del gruppo 1 oltre a ricevere informazioni dettagliate sulla loro patologia si sono recati regolarmente dal loro farmacista di fiducia per controllare la pressione e i farmacisti, debitamente formati, non solo ne hanno monitorato la pressione, ma in caso di necessità hanno anche aggiustato la posologia dei farmaci che assumevano per controllare la patologia. I pazienti del gruppo 2, invece, hanno ricevuto l’assistenza standard prevista dal sistema sanitario canadese.

A fine studio i pazienti del gruppo 1 hanno evidenziato una significativa diminuzione nei valori pressori e una probabilità due volte superiore a quella dei pazienti del gruppo 2 di aver centrato gli obiettivi pressori, fissati dal programma di studio.

In caso di ipertensione è importante controllare i valori regolarmente senza tuttavia fissarsi: per questo il controllo della pressione in farmacia, può diventare veramente fondamentale per il paziente iperteso.

La diffusione sempre maggiore nelle farmacie di apparecchi che non solo misurano la pressione, ma che permettono di rivelare anche problemi di fibrillazione atriale, inoltre, costituisce un vero valore aggiunto per tutte le farmacie. La fibrillazione atriale, infatti, affligge l’1,5-2% della popolazione, ma dopo gli 85 anni arriva a interessare un paziente su 5; il problema, il più delle volte, insorge in maniera silenziosa e asintomatica, ma l’essere portatori di questa condizione aumenta di 5 volte il rischio di sviluppare un ictus trombo embolico, un evento che generalmente determina la morte entro 3 mesi dall’evento e lascia invalidi almeno il 50% dei pazienti che l’hanno subito.

Tsuyuki RT et al. Randomized Trial of the Effect of Pharmacist Prescribing on Improving Blood Pressure in the Community: The Alberta Clinical Trial in Optimizing Hypertension (RxACTION). Circulation. 2015 Jul 14;132(2):93-100.

 

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