Contraccezione e Covid-19:le raccomandazioni della SIC

Tra fase 1, fase 2, distanziamento sociale, ricongiungimento con il partner, coppie conviventi durante la quarantena, un tema che è stato poco affrontato e approfondito nel corso dell’emergenza sanitaria è quello della corretta gestione della contraccezione durante le diverse fasi della pandemia

La Società Italiana sulla Contraccezione (SIC) ha emanato alcune raccomandazioni e informazioni per una contraccezione efficace durante l’emergenza Covid-19. La situazione ha infatti avuto alcune ripercussioni sulla possibilità per le donne di contattare il medico, di reperire il contraccettivo in uso, di richiedere di iniziare una contraccezione. Proprio per questo la Società ha diffuso informazioni utili per le donne, ricordando la possibilità di usare tutti i metodi di contraccezione anche durante la pandemia e illustrando i diversi casi verificabili.

contraccezione

Donne che già utilizzano contraccettivi ormonali

Le donne che utilizzano una contraccezione progestinica (sia orale che LARC: intrauterina e impianto), possono continuarla, sia che siano asintomatiche che sintomatiche sospette. Non c’è motivo di rimuovere un LARC, anche in presenza di sintomi più importanti. Nel caso che il metodo LARC sia in scadenza, il metodo è ancora efficace per un tempo maggiore rispetto a quello normalmente raccomandato. Il LARC (sottocute o intrauterino) lasciato in sede più a lungo oltre la scadenza non crea problemi, ma la SIC raccomanda comunque di associare il preservativo. Nei casi di LARC ormonali vicini alla scadenza, laddove non è possibile procedere a rimozione e reinserimento, e la donna desideri continuare con una contraccezione ormonale, si consiglia la contraccezione orale con solo progestinico in associazione. Se si utilizza invece contraccezione estro-progestinica (pillola, anello vaginale, cerotto), nelle donne asintomatiche, presumibilmente sane, che già utilizzano: in assenza di disturbi particolari, si consiglia di non interrompere e di continuare l’assunzione per evitare gravidanze indesiderate. Il medico dovrà cercare di agevolare la prescrizione per poter continuare l’assunzione; la prescrizione può essere anche inviata via mail. Anche in caso la donna sia Covid-positiva e asintomatica, si consiglia di continuarne l’uso per evitare insorgenza di gravidanze che in questo momento potrebbero creare ulteriore ansia relativamente agli effetti non ancora del tutto noti dell’infezione sull’andamento della gravidanza. Se la donna è positiva, con febbricola e tosse, si consiglia di non procedere all’interruzione, ma di associare anche l’uso del preservativo, in caso di uso di antibiotici che possano interferire con l’efficacia contraccettiva. Nelle donne positive con febbre alta, impegno polmonare, non ospedalizzate non ci sono evidenze che il decorso possa essere influenzato dalla somministrazione di EP.

Donne che vogliono iniziare ora una contraccezione ormonale

Nel caso non sia possibile accedere a una struttura per valutazione medica, occorrerà consigliare una contraccezione ormonale con solo progestinico, che faccia da ponte fino a quando sarà possibile accedere liberamente alle strutture sanitarie. Questa contraccezione è sicura, con pochissime controindicazioni, può essere iniziata anche senza visita medica, previo test di gravidanza se la donna è in amenorrea. Nelle donne che hanno partorito, sia che allattino o no, può essere offerta subito o da 21 giorni dopo il parto una contraccezione orale progestinica.

Donne che vogliono assumere contraccezione di emergenza

Non vi sono restrizioni per l’uso della contraccezione d’emergenza sia a base di ullipristal acetato sia a base di levonorgestrel (anche in caso di assunzione di farmaci antiretrovirali o idrossiclorochina).