Coronavirus: le indicazioni di Simit/Simg per gli operatori sanitari

L’attenzione per il coronavirus 2019-nCoV ha indotto Simit (Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali) e Simg (Società Italiana di Medicina Generale) a diffondere il primo di una serie di documenti congiunti con l’obiettivo di informare in modo esaustivo gli operatori sanitari

Simit ha elaborato un documento, condiviso da Simg, per dare agli Operatori Sanitari, e agli stessi Medici di medicina generale, informazioni pratiche e aggiornate sullo stato e sull’evoluzione del coronavirus 2019-nCoV. Le due società hanno stretto un accordo definito “fondamentale” dal Prof. Claudio Cricelli, presidente Simg, perché, come prosegue il professor Marcello Tavio, presidente Simit, “se il virus dovesse effettivamente sbarcare nel nostro Paese e causare un’epidemia autoctona in grado di automantenersi, i Medici di medicina generale e gli Infettivologi saranno i professionisti più direttamente coinvolti nella gestione dei casi e dei contatti”. Mentre, infatti, gli infettivologi sono impegnati nello studio del fenomeno, in continua evoluzione, sarebbero i medici di medicina generale i primi a vedere sintomi sospetti nei cittadini.

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Gli strumenti operativi prodotti dalla Simit

A seguito dell’attivazione di una propria specifica unità di crisi, Simit ha prodotto un pacchetto di strumenti operativi, che possono essere utilizzati anche da coloro che operano sul territorio, in primis i Mmg.  Il pacchetto include un diagramma di flusso che definisce i passaggi chiave in base ai quali procedere e una serie di schede a esso collegate che riguardano:

  • autovalutazione del caso asintomatico (con versioni in italiano, inglese e cinese)
  • infection control
  • diagnosi differenziale virologica
  • modalità di invio del campione biologico per la diagnosi definitiva

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Coronavirus 2019-nCoV: i rischi di contagio 

Le autorità sanitarie cinesi hanno confermato la possibile trasmissione dell’infezione da uomo a uomo. Tuttavia, l’Oms ha deciso di non dichiarare per il momento lo stato di emergenza sanitaria pubblica internazionale, anche per non ingenerare allarmismo ingiustificato. Il comitato Oms però ha deciso di riunirsi periodicamente per l’aggiornamento e la rivalutazione della situazione internazionale. Molti Paesi hanno attivato lo screening alle frontiere o già a bordo dei velivoli provenienti dalla Cina per l’identificazione di persone con sintomi dell’infezione e per fornire informazioni a tutti i viaggiatori, sia sui sintomi sia su cosa fare in caso di sospetta infezione. Tuttavia, gli esperti hanno avvertito che questa misura non può essere vista come una soluzione efficace, in quanto alcuni viaggiatori potrebbero essere infettati ma ancora asintomatici. Alcuni Paesi stanno mettendo in quarantena e testando i casi sospetti, soprattutto tra le persone che sono state a Wuhan nelle ultime 2 settimane e presentino sintomi respiratori. In continuo aumento i casi di morti e contagi. “Se questi dati venissero confermati, in particolare il numero delle vittime accertate”, prosegue Tavio, “vi sarebbero due conseguenze rilevanti, una negativa e una positiva; quella negativa è che l’epidemia potrebbe essere molto più vasta di quello che si temeva e c’è ragione di pensare che in quelle regioni sia sostanzialmente fuori controllo; la seconda, più favorevole – nel caso, ripeto, di un corretto conteggio dei morti – è che la mortalità sia decisamente inferiore a quel 4-5 % che si era evidenziato nella prima fase dell’epidemia, quando i casi accertati erano 600”.

Le indicazioni per gli operatori sanitari

Pur non essendoci un’immediata situazione di emergenza, è  opportuno mantenere alto lo stato di vigilanza attraverso la raccolta di un’accurata anamnesi di viaggio per tutti i pazienti con infezioni respiratorie acute. Qualora anche in farmacia ci si trovi ad affrontare l’argomento, è utile prendere nota dei consigli che l’Oms suggerisce per i contatti e i familiari di pazienti affetti da sospetta infezione, in attesa che vengano eventualmente trasportati in ospedale:

    • Collocare il paziente in una stanza singola ben ventilata.
    • Limitare il numero di assistenti del paziente, idealmente una sola persona in buona salute. Nessun visitatore.
    • I membri della famiglia dovrebbero stare in una stanza diversa o, se ciò non è possibile, mantenere una distanza di almeno 1 m dalla persona malata (ad esempio, dormire in un letto separato).
    • Ridurre al minimo la condivisione dello spazio e garantire che gli spazi condivisi siano ben ventilati.
    • L’assistente dovrebbe indossare una maschera medica ben aderente quando nella stessa stanza con il malato. Scartare la maschera dopo l’uso e lavare le mani dopo la rimozione della maschera.
    • Lavare le mani dopo ogni contatto con il malato usando sapone e acqua quando le mani sono visibilmente sporche. Utilizzare asciugamani di carta usa e getta; se di stoffa, sostituirli quando si bagnano.
    • Eliminare i materiali utilizzati per coprire la bocca o il naso.
    • Evitare il contatto diretto con i fluidi corporei, in particolare per via orale o secrezioni respiratorie e feci. Evitare di condividere spazzolini da denti, sigarette, utensili da cucina. Le stoviglie devono essere pulite con sapone o detersivo e acqua dopo l’uso e possono essere riutilizzati.
    • Pulire e disinfettare le superfici più frequentemente toccate come comodini, giroletti e altri mobili per la camera da letto e bagno ogni giorno con un normale disinfettante domestico contenente soluzione di candeggina diluita (candeggina in 1 parte per 99 parti di acqua).
    • Pulire vestiti, lenzuola, asciugamani e teli da bagno usati dalle persone malate in lavatrice a 60–90 °C.
    • Tutti i membri della famiglia devono essere considerati contatti e la loro salute dovrebbe essere monitorata: se un membro della famiglia sviluppa sintomi di infezione acuta respiratoria, inclusi febbre, tosse, mal di gola e respirazione difficile, inquadralo come possibile infetto.

Le indicazioni per i Medici di medicina generale

  • Sospettare i possibili casi
  • Isolare immediatamente i casi sintomatici
  • Chiedere una valutazione specialistica presso il centro infettivologico più vicino per l’esecuzione del test diagnostico e la completa presa in carico del paziente
  • Sconsigliare, fintanto che l’evoluzione dell’infezione non assuma contorni più definiti, il viaggio nelle aree ad alta endemia, soprattutto ai soggetti affetti da condizioni croniche maggiormente predisponenti a che l’infezione si manifesti in forma severa con complicanze gravi
  • A quanti devono necessariamente partire, consigliare di adottare le misure di prevenzione generale: lavaggio accurato delle mani per almeno 20 secondi, consumare solo cibo ben cucinato e bere acqua in bottiglia, evitare luoghi di assembramento, mercati di animali vivi e morti, evitare il contatto stretto con malati o, in caso non si possano adottare queste misure, coprirsi narici e bocca con mascherina, similmente evitare di tossire o starnutire senza coprirsi con un fazzoletto o in mancanza di questo si consiglia di tossire nell’incavo del gomito.

Al personale sanitario che si accinge a visitare un malato sospetto, per motivi precauzionali, si raccomanda, oltre ad adottare le misure standard di biosicurezza, di applicare le precauzioni per prevenire la trasmissione per via aerea e per contatto. In particolare, indossare mascherina e protezione facciale e guanti.