Counseling sul digital detox in farmacia? Un’idea da prendere in considerazione

Monica Bormetti è una psicologa esperta di digital detox e dell’impatto delle nuove tecnologie sulla vita dei minori. Le abbiamo chiesto se può essere utile proporre in farmacia una consulenza in ambito di digital detox

Monica Bormetti

Monica Bormetti, psicologa,  è l’ideatrice di Smart Break, un progetto che promuove un uso consapevole dei media digitali. Le  abbiamo chiesto come si definisce la dipendenza da smartphone e se un servizio in ambito di digital detox potrebbe essere proposto all’interno di una farmacia.

Che cos’è la dipendenza da smartphone?

Da un punto di vista scientifico la dipendenza da smartphone non esiste. Il termine viene utilizzato soprattutto in ambito non accademico per capirsi e identificare ciò di cui si parla, ma attenzione: non possiamo dire che si tratti di un disturbo come la dipendenza da sostanze stupefacenti. Il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5), uno dei sistemi nosografici per i disturbi psicopatologici più utilizzati da psicologi, psichiatri e medici a livello internazionale, non riporta al suo interno la dipendenza da internet. Il dibattito sul tema esiste, ma non ci sono sufficienti dati di ricerca e clinici per poterla considerare una patologia da inserire nel documento. La comunità scientifica a livello internazionale non concorda sull’esistenza di una dipendenza da internet (e quindi da smartphone). Non possiamo quindi dire che la dipendenza da internet sia un disturbo psicologico da curare e nemmeno che sia la causa di altri disagi. Ad ogni modo la diffusione di internet ha sicuramente avuto un impatto forte a diversi livelli della vita umana che, credo, oggi non comprendiamo nemmeno fino in fondo, vista la velocità di diffusione della tecnologia.

Quali sono i rischi e che cosa fare?

L’impatto delle nuove tecnologie comporta rischi su tre fronti: quello delle capacità sociali e relazionali, per via di un narcisismo che ci porta alla sovraesposizione della nostra identità online; quello delle capacità cognitive, perché insorgono il problema della gestione dello stress da notifica e del multitasking al quale i dispositivi digitali ci spingono; quello fisico, con tendiniti alle braccia per eccessivo uso del touch, peso sulla cervicale e problemi alla vista. Bisogna imparare a usare gli schermi in modo equilibrato. Ci sono una serie di strumenti digitali e tecniche da poter mettere in campo per usare in modo più consapevole i propri dispositivi.

Hai mai sentito parlare di farmaci in questo ambito?

Non trattandosi di una dipendenza, non ci sono farmaci. In quei casi estremi di ragazzi che non escono più di casa (hikikomori) la problematica è trattata come di tipo psicologico e potrebbero essere prescritti dei farmaci; si tratta però di un problema di tipo relazionale e psicologico, non di una dipendenza da una sostanza dalla quale è necessario ‘ripulirsi’. Con la dipendenza da smartphone si tratta di modificare il proprio comportamento, le abitudini.

Si potrebbe proporre un servizio di consulenza su questo tema all’interno di una farmacia?

In una farmacia si potrebbe offrire un servizio di consulenza ai singoli, attraverso la figura di uno psicologo. Gli utenti vi si potrebbero rivolgere quando sentono che si sta perdendo il controllo del tempo di utilizzo dei dispositivi digitali nella propria vita: “Controllo instagram tutto il giorno, mi arrivano sempre notifiche da gruppi whatsapp con messaggi inutili, sento che fatico a mantenere la concentrazione e l’attenzione nel lavoro… Mi sento dipendente dallo smartphone e dai social: come posso cambiare il mio atteggiamento?”.

Oppure ci si potrebbe rivolgere a questo servizio per capire come gestire i dispositivi digitali in casa con i propri figli, bambini o adolescenti che siano. Spesso, infatti, tra i problemi che mi vengono posti c’è l’incapacità di gestire il telefono del proprio figlio: quando darglielo, come darglielo, come porre dei limiti, a che cosa prestare attenzione.

L’articolo integrale è stato pubblicato su Tema Farmacia di ottobre