Da AIOM la richiesta di un “Patto contro il cancro”

Trentuno molecole innovative antitumorali delle quarantanove in totale approvate a livello globale (pari al 63,3%) sono state rese disponibili ai pazienti italiani nel periodo 2010-2014; i dati sono stato esposti dal presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), professor Carmine Pinto, nel corso del congresso della European Society for Medical Oncology (ESMO 2017), che ha raccolto a Madrid oltre 19 mila oncologi.

L’Italia si colloca al quarto posto per numero di farmaci innovativi approvati, dietro a USA (41), Germania (38) e Regno Unito (37) e davanti a Francia (28), Canada (28), Giappone (24) e Spagna (23). Stati Uniti e Gran Bretagna adottano però sistemi sanitari (privati o misti) che rispondono a meccanismi diversi e non paragonabili rispetto al modello universalistico dell’Italia, un fatto che rende il numero di molecole disponibili nel Belpaese ancora più rilevante.

Richiesta di un “Patto contro il cancro”

I sistemi di rimborsabilità concordati con l’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) sono un esempio a livello internazionale. Rinnoviamo la richiesta del Fondo per i farmaci innovativi anche nel 2018. Serve un’alleanza fra clinici e Istituzioni”, ha ribadito il presidente di AIOM.

Sono stati pari a 4,5 miliardi di euro nel 2016 i costi sostenuti per i farmaci antineoplastici (e immunomodulatori), che rappresentano la prima categoria terapeutica in Italia, anche se la voce maggiore di spesa per l’assistenza oncologica non è rappresentata dai farmaci. Il nuovo presidente eletto di AIOM, Stefania Gori, ha ricordato anche come, su richiesta della società scientifica, il Governo italiano lo scorso anno abbia introdotto il Fondo di 500 milioni di euro destinato ai farmaci oncologici innovativi, uno strumento importante per garantire la sostenibilità del sistema. “Rilanciamo anche per il 2018 la richiesta di risorse dedicate, che dovrebbero diventare parte integrante di un più ampio ‘Patto contro il cancro’è la richiesta avanzata da Stefania Gori -. Chiediamo alle Istituzioni un programma e una regia unici nazionali contro i tumori, che garantiscano una strategia unitaria per combattere la malattia dalla prevenzione alle terapie fino alla riabilitazione, dall’accompagnamento di fine vita, all’umanizzazione dell’assistenza fino alla ricerca, in grado così di incidere a 360 gradi sull’impatto di questa patologia nel nostro Paese”. L’adozione di un simile modello di condivisione della lotta alla malattia fra clinici, pazienti e Istituzioni dovrebbe anche includere i nuovi criteri per definire l’innovatività di un farmaco stabiliti dall’Aifa a marzo 2017, come ha sottolineato il professor Pinto: “La deliberazione è molto importante perché ha reso accessibile il Fondo di 500 milioni di euro”.

Nel 2016 la Commissione tecnico scientifica di Aifa ha attribuito il carattere dell’innovatività a sei farmaci, di cui 2 in ematologia e 4 in oncologia medica. Gli stessi criteri dovrebbero portare nei prossimi mesi alla valutazione di altri farmaci anticancro innovativi (molecole completamente nuove o estensione delle indicazioni di farmaci già in commercio), che secondo Pinto potranno rientrare nel Fondo ed essere così resi disponibili ai pazienti. Il criterio multidimensionale utilizzato per la valutazione tiene conto del bisogno terapeutico, del valore terapeutico aggiunto e della qualità delle prove (la robustezza degli studi clinici). Carmine Pinto chiede anche che il Fondo 2018 sia destinato “alla copertura dei costi non solo dei farmaci ma anche dei test richiesti dal regolatorio per gli stessi farmaci”.
Secondo i rappresentanti di AIOM, la qualità della vita delle persone colpite dalla malattia dovrebbe riguardare un intero capitolo del “Patto contro il cancro”, in quanto parametro sempre più importante per valutare l’efficacia dei trattamenti. “La collaborazione con le associazione dei pazienti è consolidata”, sottolinea Pinto, nel ricordare anche  la versione italiana dei PRO-CTCAE (Patient reported outcomes – Common terminology criteria for adverse event) disponibile sul sito del National Cancer Institute. Il questionario è già utilizzato negli Stati Uniti e in altri Paesi per permettere ai pazienti che partecipano agli studi clinici di segnalare in autonomia e in maniera dettagliata gli effetti collaterali delle terapie anti-tumorali. In Italia il progetto ha coinvolto oltre 200 malati in 15 centri oncologici, che hanno partecipato alle fasi di verifica della comprensione e validazione di questo strumento.

I dati dei tumori in Italia

Nel 2016 ci sono stati circa mille nuovi casi di tumore al giorno, e secondo i dati AIOM ormai circa il 63% delle donne e il 54% degli uomini riescono a sconfiggere la malattia. La sopravvivenza a cinque anni è più alta rispetto a quella dei Paesi dell’Europa centrale e settentrionale. I tumori più frequenti in Italia sono quelli del colon (Italia 65,5%; Europa Centrale 60,5%; Europa Settentrionale 59%), seno (rispettivamente 87,1%; 83,9%; 84,7%), prostata (91,5%; 88%; 84,9%), polmone (15,8%; 14,8%; 12,2%) e vescica (79,5%; 67,9%; 73%). Il costo del cancro a livello mondiale è destinato a crescere in maniera esponenziale: è passato da 84 miliardi di dollari nel 2010 a 113 nel 2016, con previsione di un aumento fino a 150 miliardi nel 2020.