Quasi il 90% degli italiani ritiene importante aiutare le persone a essere più consapevoli della propria salute, in un contesto in cui il Servizio sanitario nazionale risulta essere in continua trasformazione. Occorre, inoltre, sensibilizzare sulle possibili soluzioni di cura per evitare abusi, sprechi di risorse e accessi impropri al sistema pubblico.

È questo il quadro generale emerso da una ricerca condotta da Assosalute-Federchimica (Associazione nazionale farmaci di automedicazione) in collaborazione con l’Istituto di ricerca SWG. Obiettivo della ricerca: analizzare le abitudini di cura degli italiani e il loro il rapporto con i medicinali di automedicazione, e il ruolo cruciale dei professionisti sanitari di prossimità nel favorire una sanità territoriale più sostenibile e accessibile ai cittadini.

Farmaci di automedicazione per ridurre la pressione sul Ssn

Gli intervistati si sono dichiarati soddisfatti dei servizi offerti da farmacisti e medici di di medicina generale, che si confermano essere i primi interlocutori di salute sul territorio, a partire proprio dai più comuni disturbi di salute.

Le farmacie, in particolare, si confermano presidi sanitari diffusi e capillari e, in molti casi, rappresentano un hub informativo fondamentale per orientarsi tra i servizi e le prestazioni sanitarie possibili e per risolvere malanni quotidiani.

In uno scenario in continua evoluzione, il ricorso ai farmaci di automedicazione rappresenta così una soluzione concreta per ridurre la pressione sul sistema sanitario, contribuendo alla sostenibilità del Ssn.

Dall’indagine è emerso, inoltre, che il 70% degli italiani è in grado di identificare il bollino rosso sorridente che contraddistingue i farmaci di automedicazione. Due italiani su 3, inoltre, sanno che i farmaci di automedicazione non necessitano di prescrizione medica. Si può dunque affermare che la popolazione è bene informata riguardo le caratteristiche e l’uso appropriato di questi medicinali. Questo a rafforzare l’importanza dell’educazione sanitaria per promuovere una corretta gestione della propria salute.

Saper dare risposte di cura tempestive

«Da questo scenario emerge con chiarezza un quadro dove il territorio esprime un potenziale reale di assistenza che può davvero contribuire a un Servizio sanitario nazionale più capace nel dare risposte di cura appropriate e tempestive là dove queste si manifestano. Questo può avvenire anche grazie a un approccio più maturo delle persone nelle scelte di salute e cura di disturbi lievi, grazie anche al supporto, dimostratosi ancora una volta irrinunciabile, di farmacisti e medici di famiglia.

Occorre quindi favorire lo sviluppo di modelli di presa in carico da parte dei referenti territoriali, per un equo accesso alle cure e prossimità dell’assistenza; incrementare le campagne di informazione e educazione al cittadino sui temi della salute, così da accrescere la cultura sanitaria del Paese; e, non da ultimo, favorire un appropriato allargamento dell’offerta di farmaci di automedicazione per rispondere in modo appropriato alla crescente responsabilità dei cittadini nelle decisioni che riguardano la propria salute, contribuendo, al contempo, a una maggiore sostenibilità del sistema pubblico» ha affermato Michele Albero, presidente di Assosalute-Federchimica.

Il ruolo chiave dei farmacisti

Come ha ricordato Andrea Mandelli, presidente della Federazione ordini farmacisti italiani (Fofi), «la pandemia ha ulteriormente dato risalto al ruolo del farmacista anche all’interno del dibattito politico-istituzionale come presidio di prossimità per la salute dei cittadini. La crescente attenzione alla salute e alla qualità della vita si è accompagnata a una vera e propria “esplosione” di informazioni, che spesso risultano confuse o contraddittorie. Il nostro compito oggi è fare chiarezza, offrendo ai cittadini un punto di riferimento solido e affidabile, non solo per guarire, ma per migliorare la propria salute e prevenire le malattie».

Il bisogno di alfabetizzazione sanitaria, dunque, è molto forte. «È molto positivo che, dopo il Covid, i cittadini siano più attenti ai loro percorsi di salute e abbiano maggiore consapevolezza sull’uso responsabile dei farmaci – ha commentato Anna Lisa Mandorino Segretario Generale di Cittadinanzattiva – C’è comunque ancora tanto da fare per accrescere consapevolezza e informazione, per esempio nell’ambito del corretto uso degli antibiotici, per contrastare in particolare l’antimicrobico-resistenza. Per questo la collaborazione con Assosalute è fondamentale».

«Studi recenti, come quello di SWG, confermano una popolazione sempre più consapevole della propria salute e dei farmaci di automedicazione, con un alto livello di fiducia nelle farmacie – ha dichiarato, infine, Michele Pellegrino Calace, tesoriere di Federfarma – È significativo che le farmacie siano distribuite capillarmente su tutto il territorio nazionale, anche nelle aree economicamente meno vantaggiose, grazie al sistema della pianta organica, spesso frainteso, ma fondamentale per garantire l’accesso ai servizi. Un altro dato rilevante è l’87% degli utenti che indicano una farmacia di fiducia, elemento che rafforza il ruolo di vicinanza e affidabilità delle farmacie per le nostre comunità»