Un’indagine DoxaPharma presentata in occasione del Congresso della European academy of dermatology and venereology (Eadv) ha analizzato il burden of disease della dermatite atopica da moderata a grave per i bambini e le loro famiglie. Il 39% dei bambini percepisce imbarazzo e vergogna

Vergogna, imbarazzo e timore per il giudizio altrui. È questo il percepito del 39% dei bambini affetti da dermatite atopica. A rivelarlo un’indagine realizzata da DoxaPharma, i cui risultati sono stati presentati in occasione del Congresso della European academy of dermatology and venereology (Eadv) tenutosi a Milano. Obiettivo della ricerca era quello di analizzare il burden of disease della dermatite atopica da moderata a grave sui bambini e sui loro genitori.

L’indagine

Lo studio ha coinvolto 160 genitori di bambini con dermatite atopica e 100 genitori di bambini che non sono affetti da questa patologia, appartenenti al target 6-11 anni. Tra i piccoli pazienti è emerso dalle interviste che 1 su 2 cerca di nascondere i segni della malattia, mentre circa 4 su 10 vivono con disagio la propria condizione. Inoltre, più di 6 bambini su 10, pari al 63%, percepiscono la dermatite atopica come un limite al proprio quotidiano; nel 55% la malattia impatta negativamente sulla qualità della vita, percentuale questa che tocca il 67% in caso di dermatite atopica grave.

Il punto di vista dei genitori

Oltre la metà dei genitori, 53%, ritiene che il proprio figlio si senta insicuro per le condizioni della propria pelle; il 35% ritiene altresì che gli altri lo giudichino per il proprio aspetto. Quasi 7 genitori su 10 (69%) percepiscono la condizione del figlio come fonte di stress, in particolare in presenza di forme gravi di malattia.

Basti pensare che il 39% dei genitori ha preso ferie o permessi lavorativi nell’ultimo mese (percentuale che raggiunge il 51% se considerata rispetto agli ultimi 6 mesi) per poter gestire la condizione dei figli. L’impatto negativo della malattia cronica infiammatoria della pelle non coinvolge dunque solo i bambini, ma anche il 47% dei genitori intervistati.

Dermatite atopica e patologie concomitanti

Al di là della percezione del sé, la dermatite atopica impatta negativamente sulla vita di bambini e famiglie per molteplici ragioni. Oltre il 30% dei genitori è stato costretto a ricorrere almeno 3 volte nell’ultimo anno al pronto soccorso; in alcuni casi è stata richiesta finanche l’ospedalizzazione. I problemi principali, che riguardano l’81% dei bambini, sono relativi a prurito, dolore della pelle, grattamento. Il problema più consistente risiede tuttavia nel fatto che le persone affette da dermatite atopica soffrono di una malattia infiammatoria di tipo 2, elemento questo che può portare a sviluppare diverse patologie, tutte alimentate dal medesimo processo infiammatorio.

I bambini con DA, presentano infatti, in media altre 4 patologie concomitanti: si va dalle allergie ai pollini (con un’incidenza del 52,5% a fronte del 12% dei bambini che non presentano dermatite atopica), alla polvere o agli acari (46,3% contro 14%), congiuntivite allergica (35% vs 7%), allergie alimentari (33,1% vs 9%) e asma (23,1% vs 7%). Tutte condizioni, queste, che impattano sul vissuto e sulla quotidianità dei piccoli pazienti, ostacolando o riducendo le opportunità di gioco per circa la metà di essi (48%).

Bullismo e problemi relazionali

Per quanto riguarda l’ambito scolastico, allarmanti i dati che mostrano come il 61% dei genitori dichiari che il proprio figlio è stato vittima di bullismo o abbia vissuto un episodio di auto-isolamento (67%). Più di 1 genitore su 5, inoltre, pensa che la dermatite atopica possa rappresentare un ostacolo, compromettendo la carriera scolastica e quindi lavorativa del figlio.

I problemi maggiori, enfatizza lo studio, sono di carattere interpersonale e relazionale. Inoltre, il 52% ha un riposo notturno disturbato, percentuale che arriva a oltre il 66% in caso di forme gravi. Altrettanto dicasi per i genitori, che non hanno una buona qualità del sonno nel 55% dei casi e fino al 63% in presenza di forme gravi.