E-commerce per la farmacia, come aprire un negozio on line

Avere un’attività di vendita online richiede l’acquisizione di una mentalità imprenditoriale diversa da quella di un farmacista ‘tradizionale’ e un cambiamento dell’organizzazione anche dell’attività della farmacia reale. Di seguito un’anticipazione dell’intervista a Francesco Zaccariello, farmacista e fondatore di eFarma.com, pubblicata sul numero di marzo di Tema Farmacia.

La situazione italiana

In Italia, da novembre a gennaio 2018, sono state effettuate online oltre 4 milioni di ricerche finalizzate all’acquisto (e se possibile anche al prezzo più conveniente) di un prodotto compreso nella categoria ‘Salute e bellezza’. La tendenza è in crescita e a due cifre dal 2014 (dati resi noto dall’osservatorio Pharma del sito Trovaprezzi.it). Nel periodo studiato il 49% delle ricerche ha riguardato prodotti utilizzati per combattere o prevenire l’influenza.

I dati italiani sono in linea con quelli rilevati a livello europeo e globale. Sono sempre più numerosi i farmacisti che stanno valutando la possibilità di introdurre una sezione dedicata al commercio elettronico nel sito della loro farmacia o parafarmacia. In soli 2 anni il numero di esercizi autorizzati dal Ministero della Salute alla vendita online di medicinali è passato da 5 a 629.

Che cosa si può vendere online

Oggi una farmacia o parafarmacia online può vendere cosmetici, integratori, dispositivi medicali e medicinali senza obbligo di ricetta medica (Otc, Sop e i medicinali omeopatici senza obbligo di prescrizione).

Per quanto riguarda i medicinali i venditori non possono affidarsi ad app o fare ricorso a piattaforme per l’e-commerce, i cosiddetti Marketplace (es. Amazon, Eprice, Ebay) o siti intermediari che indicano il venditore più conveniente per un determinato prodotto.   Queste modalità di vendita sono invece possibili per i prodotti della cura personale.

Aprire un e-commerce farmaceutico

A livello normativo è necessario:

  • licenza di farmacia o di esercizio di vicinato e
  • avere un punto vendita fisico sul territorio dal quale dovranno poi partire le spedizioni.
  • autorizzazione all’Autorità regionale competente
  • Logo identificativo nazionale
  • Iscrizione all’elenco dei siti e delle farmacia e parafarmacie autorizzate alla vendita sul web sul sito del Ministero della salute.
  • I medicinali devono essere venduti online allo stesso prezzo di quelli dispensati in farmacia o parafarmacia. Gli altri prodotti possono avere prezzi differenti a seconda del canale di vendita.

A livello operativo occorre avere:

  • un sito della farmacia con una sezione dedicata all’e-commerce
  • modalità di spedizione rapida e sicura dei prodotti con corrieri specializzati.

Il diritto di Recesso non può essere esercitato in caso di acquisto di medicinali e dispositivi medici, in caso di fornitura di beni personalizzati, destinati al consumo corrente, privi del sigillo di garanzia, a rischio di rapido deterioramento.

Che cosa evitare e a cosa prestare attenzione: il parere di Francesco Zaccariello

Francesco Zaccariello

“Un errore comune è quello di partire senza un obiettivo e una pianificazione precisi e un progetto scalabile, cioè senza fare della prove e incrementare poco alla volta il processo.

Un altro errore da evitare è usare la leva del prezzo. Il consumatore che acquista in base al prezzo inferiore non si fidelizzerà mai. Inoltre questa politica porta a una penalizzazione e a uno svilimento di tutto il settore e dei prodotti che vengono venuti.

L’acquirente online cerca e acquista il prodotto che non trova facilmente nelle farmacie della sua zona. Gli utenti online sono attenti non solo al prezzo ma anche alla disponibilità di un prodotto che hanno già deciso di comprare, ai tempi di consegna alla qualità del confezionamento e del trasporto.

Una strategia utile per iniziare può essere quella partire con un buon sito e una buona comunicazione online: l’e-commerce è una cosa che può venire dopo. Bisogna costruire prima una comunicazione per caratterizzarsi e poi si può passare a vendere. Bisogna imparare a costruire una proprio progetto di business negli anni”.

4 Commenti

    • Grazie per il commento. In effetti nell’articolo si riporta quanto segue: “Per quanto riguarda i medicinali i venditori non possono affidarsi ad app o fare ricorso a piattaforme per l’e-commerce, i cosiddetti Marketplace (es. Amazon, Eprice, Ebay) o siti intermediari che indicano il venditore più conveniente per un determinato prodotto. Queste modalità di vendita sono invece possibili per i prodotti della cura personale”.

  1. “avere un punto vendita fisico sul territorio dal quale dovranno poi partire le spedizioni.” – che cosa significa?Potrebbe essere un esercizio del commercio elettronico o deve essere un punto vendita vero e proprio aperto al pubblico?

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