Enpaf, proseguono le audizioni per la riforma dell’ente di previdenza dei farmacisti

Il prossimo 23 aprile, alle ore 10, nella sede centrale dell’Enpaf, Emilio Croce, presidente dell’Ente nazionale previdenza e assistenza farmacisti incontrerà tutte le associazioni di categoria (Federfarma, Fenagifar, Assofarm, Farmacieunite, i sindacati confederali Filcams, Fisascat e Uiltucs, Conasfa, Sinasfa, Sinafo, Mnlf, Fnpi e Lpi), per affrontare le possibili modifiche dell’ordinamento previdenziale, chiesto con forza ormai da tempo dai farmacisti, e giungere, collegialmente, alla riforma dell’ente di previdenza dei farmacisti.

Sul tavolo ci saranno le richieste già avanzate singolarmente dalle singole associazioni audite nelle settimane scorse, a eccezione di Fenagifar che nel frattempo ha lanciato una petizione online per raccogliere il parere dei giovani farmacisti sulla riforma dell’ente.

Novità sulle pensioni in cumulo

L’invito a partecipare all’incontro è giunto quasi in coincidenza con la notizia che l’assemblea dei presidenti delle Casse previdenziali dei professionisti (Adepp) ha approvato all’unanimità lo schema di convenzione sulle pensioni in cumulo, modificato in accordo con l’Inps: per compiere l’operazione è però necessario che i periodi assicurativi non siano coincidenti, che il richiedente non sia già titolare di un trattamento pensionistico, e che il cumulo riguardi tutti e per intero i periodi presenti presso ciascun ente.

Il primo passo di un iter lungo e complesso

Emilio Croce Pres. Enpaf

L’approvazione dello schema di convenzione sulle pensioni in cumulo è una buona notizia. Per la riforma dell’Enpaf, invece, bisognerà aspettare che il consiglio di amministrazione dell’ente operi una sintesi delle

proposte che verranno avanzate e discusse il prossimo 23 aprile, per giungere a un progetto condiviso che poi, come ha dichiarato Emilio Croce in un’intervista pubblicata sul fascicolo di aprile di Farmacia News, “dovrà affrontare un lungo e complesso iter” prima di poter giungere, quando sarà, alla riforma.

 

Leggi l’articolo completo sul numero di aprile

Abbonati a Farmacia news

La posizione di Lpi

Ivan Giuseppe Ruggiero“Non sarà facile arrivare alla riforma dell’Enpaf, ma siamo ottimisti”, dice Ivan Giuseppe Ruggiero, presidente di Lpi, Libere parafarmacie italiane, tra le sigle convocate per il prossimo 23 aprile a Roma, “innanzitutto perché il nostro documento già presentato all’Enpaf lo scorso 27 marzo è stato molto apprezzato e questo ci incoraggia. Poi perché la nostra idea di parametrare i contributi ai redditi degli iscritti (redditi d’impresa ai fini Irpef per Farmacie e Parafarmacie), in maniera progressiva e legare la pensione ai redditi versati durante gli anni di rapporto con l’Ente previdenziale, trova ampi consensi tra i farmacisti. Il prossimo 23 aprile, a Roma, presso la sede dell’Enpaf, ribadiremo la nostra posizione, perché attualmente non c’è equità, dato che l’impatto della contribuzione Enpaf sui redditi delle farmacie è mediamente dell’8%, mentre nelle parafarmacie è del 26%. Se considerassimo l’8% come base di aliquota per il calcolo sui redditi, le parafarmacie pagherebbero circa 1.400 euro e non 4.521 euro. Lpi è dunque per una riforma che punti all’equità, non contro qualcuno, ma a favore di tutti gli iscritti: titolari di farmacia e di parafarmacia, dipendenti e disoccupati. Voglio infine ricordare una citazione di Alan Kay: ‘Il miglior modo per predire il futuro è inventarlo’ e noi diamo la nostra disponibilità non solo per inventarlo, ma anche per migliorarlo e soprattutto per renderlo equo per tutti”.

2 Commenti

  1. A proposito di cumulo è anche necessario che questa misura sia estesa anche a coloro che intendano optare per APE VOLONTARIA… cumulare contributi INPS + ENPAF in modo tale da permettere a chi abbia i requisiti e desiderio di andare in pensione prima… grazie

  2. Importantissimo, ai fini del cumulo pensionistico, togliere il limite dei 20 anni di attività lavorativa, considerando che è l’unica cassa professionistica ad aver posto la norma transitoria in relazione al minimo di attività lavorativa di 6 mesi e un giorno. Se un farmacista lavora 6 mesi si trova a perdere un anno di calcolo di attività lavorativa, considerando che comunque i contributi sono obbligatori.
    Importantissimo recuperare gli anni di riscatto di laurea, altro diritto acquisito che ci è stato tolto ai fini del calcolo degli anni per il pensionamento.
    Ho 40 anni di contributi obbligatori Enpaf più 15 anni non coincidenti di contributi Inps e, a causa della norma transitoria, non riesco a usufruire del cumulo. Grande sopruso! E continua la cancellazione dei diritti acquisiti da parte di Enpaf, ma sempre a svantaggio dei farmacisti non titolari. Tengo a specificare che per diritti acquisiti intendo soldi versati che l’ente si è incamerato e non diritti aleatori.

Comments are closed.