Gli esperti di epidemic intelligence italiani entrano a far parte della nuova rete di carattere globale promossa dall’Oms. Primo passo della migrazione è stato il corso di tre giorni da poco conclusosi nella sede dell’Istituto superiore di sanità. L’obiettivo è quello di porre le basi per un gruppo di formatori che a loro volta siano in grado di formare gli esperti del network nazionale di Epidemic Intelligence

Gli esperti italiani di epidemic intelligence entrano a far parte del network globale istituito dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), basata sull’iniziativa Epidemic Intelligence from Open Source (EIOS).

L’iniziativa EIOS, ha chiarito l’Oms sul sito dedicato, è una «collaborazione unica tra vari stakeholders della salute pubblica nel mondo». Con l’obiettivo di rafforzare la Public Health Intelligence, il progetto unisce diverse iniziative già esistenti promuovendo un approccio unificato di tipo One Health per l’identificazione precoce, la verifica, la valutazione e la comunicazione di minacce rilevanti per la salute pubblica attraverso informazioni pubbliche.

Il corso di 3 giorni presso l’Iss

Il primo step per l’ingresso nella nuova piattaforma è stato rappresentato da un corso della durata di tre giorni da poco conclusosi presso l’Istituto superiore di sanità (Iss). Il corso è stato realizzato dagli esperti dell’Ufficio Regionale Europeo dell’Oms, con la partecipazione di un esperto del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc).

L’obiettivo è quello di costruire un gruppo di formatori che siano in grado di formare, a loro volta, gli analisti del Network Italiano di Epidemic Intelligence. In questo modo il nostro Paese potrà entrare nella comunità di pratica di EIOS non solo in quanto componente della rete di epidemic intelligence internazionale del GHSAG-EAR, di cui fa parte da anni, ma anche in quanto rete nazionale di intelligence di sanità pubblica.