Farmacia dei servizi, un manuale spiega come attuarla

Rocco CarboneLa farmacia dei servizi sta diventando sempre più reale. Dopo i decreti attuativi sono state presentate le linee di indirizzo concordate tra tutti gli attori della sanità che confermano il ruolo professionale del farmacista e aprono nuove prospettive nella professione con la figura del farmacista counsellor nei temi della salute.
Il manuale “Linee di indirizzo sugli strumenti per concorrere a ridurre gli errori in terapia farmacologica nell’ambito dei servizi assistenziali erogati dalle Farmacie di comunità” è stato presentato lo scorso 20 giugno al ministero della Salute (Roma), linee guida elaborate dal tavolo di lavoro formato da Fofi, Fnomceo, Ipasvi, Sifo e Simg, ma si dovrà attendere ancora qualche tempo per avere una versione definitiva disponibile.
“Il documento”, si legge nella prefazione di Francesco Bevere, ministero della Salute, “evidenzia il ruolo sociale e sanitario che nel corso degli anni ha assunto la farmacia di comunità e che sarà rafforzato con lo sviluppo di nuovi servizi indirizzato a tutti i professionisti che lavorano sul territorio e in ospedale, coinvolti a vario titolo nel processo di gestione dei farmaci, affinché possano condividere strategie e metodologie di lavoro tali da incidere decisamente sulla qualità dell’assistenza e sulla prevenzione degli errori in terapia”.
“Finora la farmacia dei servizi era stata vista come un palcoscenico della sanità del territorio in cui agivano tutti, ma non il farmacista. Con queste linee di indirizzo si riconosce al farmacista il suo ruolo professionale, che viene ampliato con inserendo il concetto di consulenza oltre a quello di consiglio”, spiega Rocco Carbone (in foto), uno dei coautori del documento e titolare di farmacia a Potenza, a farmacianews.it.
Il percorso universitario, però, non prevede ancora di sviluppare un percorso formativo destinato ai “farmacisti counsellor”, che dovranno quindi ricorrere, almeno inizialmente, a una formazione “non formale” erogata da associazioni o fondazioni riconosciute dalle società di counselling, a loro volta accreditate da organismi ufficiali. Il percorso formativo dovrà comunque prevedere 550 ore di formazione residenziale e Fad e un tirocinio.