Sell out in farmacia, sempre più dinamico il comparto di libera vendita

Dei 26 miliardi di euro di sell out complessivo della farmacia in Italia, cresce la parte proveniente dalla cosiddetta area commerciale, intesa come l’insieme dei prodotti di libera vendita inclusi i farmaci da banco, che IMS Health quantifica in 10,7 miliardi di euro nel 2013.
I dati presentati da IMS in occasione dell’Assemblea del Gruppo Cosmetici in Farmacia di Cosmetica Italia, l’associazione delle imprese cosmetiche, sottolineano una tendenza in atto da alcuni anni, che vede una riduzione di quella parte del fatturato delle farmacie relativa ai farmaci soggetti a prescrizione e una crescita anno dopo anno che riguarda le altre merceologie. Incremento del commerciale che, in base a quanto rileva IMS, ammonta a 1,9% nel 2013.
Traino di questo comparto sono gli integratori vitaminici e nutraceutici, per i quali non si interrompe il trend positivo che ha visto una progressiva ascesa nell’ultimo lustro, ma anche i prodotti di igiene e bellezza che, dopo un lieve calo delle vendite negli ultimi due esercizi, mostrano nei primi quattro mesi del 2014 una ripresa in termini di volumi venduti.
Le vendite di cosmetici in farmacia ammontano nel 2013 a 1.756 milioni di euro, secondo quanto diffuso da Cosmetica Italia, per un canale che è il terzo in Italia per valore delle vendite e che dal 2000 al 2013 ha aumentato il sell out dei prodotti per la cura della persona dell’8,7% annuo, anche erodendo quote di mercato prima detenute dalla profumeria.
Le categorie di cosmetici più vendute in farmacia sono i prodotti per la cura del viso e del corpo, che nel 2013 realizzano rispettivamente 473 e 444 milioni di euro, secondo le elaborazioni di Cosmetica Italia.
È proprio la dermocosmesi la merceologia più dinamica che, secondo le analisi di IMS, realizza circa 1,2 miliardi di euro di cui il 20% dovuti a referenze lanciate negli ultimi due anni, ad interpretare le aspettative di un consumatore aperto alle novità ma anche attento al consiglio professionale del farmacista e alla qualità dei prodotti, di cui il canale si fa garante.
Nel complesso la farmacia si sta dimostrando un canale dinamico, capace di operare e di investire in quelle merceologie diverse dal farmaco in grado di dare stabilità ai fatturati pur valorizzando la professionalità del farmacista. Inoltre mostra anche una buona tenuta rispetto all’evoluzione stessa della commercializzazione del farmaco voluta per via legislativa: sempre dati IMS evidenziano che anche dopo gli interventi del legislatore, che hanno portato gli OTC anche nei corner della GDO e nelle parafarmacie, il 90% degli scontrini per i farmaci da banco continua a essere battuto nelle farmacie. Ulteriore evoluzione positiva, infine, si attende nei prossimi anni dal concretizzarsi della farmacia dei servizi, una realtà in divenire che ancora sta cercando la propria connotazione.
Elena Perani