Farmacia etica

Elena Vecchioni

Elena Vecchioni, farmacista di Verona, è stata una dei relatori al convegno ‘Farmacia etica: cambiamento possibile o necessario? Da tanti anni si occupa di solidarietà e di farmacia etica; ha portato a termine progetti importanti e ne mette in cantiere sempre di nuovi. Ora, con il sostegno e la condivisione di alcuni colleghi, vuole realizzare quello che nei prossimi anni pensa sarà una base importante del mondo dei camici bianchi: un modello di farmacia solidale, ecosostenibile e attenta alle esigenze del prossimo, sul modello aziendale del CSR (Corporate Social Responsability).

Dottoressa Vecchioni, ci parla di lei e della sua farmacia?

Mi sono laureata a Bologna nel 1988 e subito dopo sono ritornata a Verona per occuparmi o, meglio, dedicarmi alla farmacia della mia famiglia. Non a caso dico “ dedicarmi”, perché prendere in mano l’azienda che fondò mio nonno Antonio nel 1929, due generazioni prima della mia, è stata l’esperienza professionale straordinaria della mia vita. La nostra farmacia si trova nel quartiere di Borgo Roma, nella zona Sud della città, una zona periferica, popolosa, oggi direi multietnica. È da sempre riconosciuta come punto di riferimento importante per il quartiere, un servizio sanitario di spessore dove tradizione, passione e disponibilità sono considerati valori importanti per il nostro pubblico. Una farmacia di quartiere che da ormai tre generazioni offre la professionalità del suo team a servizio di una clientela fedele, affezionata e, credo, soddisfatta del nostro operato in tanti anni di lavoro e dedizione. Oggi questa farmacia si è evoluta venendo incontro a nuove esigenze, soprattutto in ambito di Servizi al cittadino per poter essere ancor più vicini ad un territorio che cambia velocemente e che, ci auguriamo, continui ad avere bisogno di noi.

A Cosmofarma lei è stata relatrice di un importante convegno , voluto dalla Fondazione Rava e da alcuni colleghi illuminati , in cui ha parlato proprio di questo tema. Che riscontri ha avuto? Secondo lei c’è interesse per questo filone della farmacia italiana?

Il  convegno a Cosmofarma è stata una grande opportunità di incontrare i colleghi e le aziende , di aprire una breccia in un ambito ancora non noto e condividere una riflessione importante ovvero “ perchè oggi la farmacia deve essere etica?” Ed il riscontro è stato grandissimo, l’interesse dei colleghi si è dimostrato straordinario su questa tematica che ora andrà approfondita e strutturata. Tutte le aziende italiane ormai si occupano di CSR per fornire un’immagine più forte, ecologica, attenta al benessere sociale e dei suoi collaboratori. Oggi essere etici significa anche questo e non stiamo parlando solo di fare del “volontariato di buon cuore” ,ma di essere professionisti preparati con un atteggiamento interculturale importante verso progetti a carattere etico e sociale.

Quali sono i suoi progetti futuri, nell’ottica della farmacia etica?

Il progetto più importante ,già condiviso con alcuni colleghi e professionisti che insieme a me hanno molto creduto nella realizzazione del convegno sulla farmacia etica, è quello di ideare un modello organizzato per le farmacie di CSR, un modello di Crowd Funding, ovvero una community di farmacie e di farmacisti a sfondo eco-sostenibile, ambientale e sociale a favore di associazioni serie, trasparenti , tracciabili come la Fondazione Rava. Un progetto bellissimo cui stiamo già lavorando.

Come si è avvicinata al progetto “Una farmacia per Haiti”?

Il progetto, partito da l’Oreal nel 2010, subito dopo il sisma che ha colpito il paese ha coinvolto tutte le farmacie sul territorio nazionale: per ogni pezzo venduto di una particolare crema, 2 euro sarebbero andati in toto al progetto della farmacia ospedaliera dell’ospedale pediatrico St Damien, a Port au Prince in Haiti. Io ho aderito al progetto con entusiasmo: si parlava di farmacia, si parlava di solidarietà in un paese lontano, era il mio lavoro e potevo fare qualcosa di buono anch’io. Così ho preso un treno per Milano ed ho suonato senza preavviso al campanello della fondazione Francesca Rava. Volevo sapere chi erano e come lavoravano, capire se valeva la pena sostenerli in un progetto così e da allora non ci siamo più lasciati. Da allora si sono mosse tante cose, la farmacia interna ai reparti di neonatologia e maternità funziona bene e stiamo lavorando costantemente per il suo sostegno.

 

Elena Penazzi