Aifa richiede garanzie su sicurezza sigarette elettroniche

Negli scorsi mesi Aifa ha supportato, mediante i propri pareri le attività dei Nas riguardo alcuni materiali facenti parte delle sigarette elettroniche sottoposti a sequestro e ha partecipato attivamente anche alla discussione relativa al tema delle sigarette elettroniche in occasione delle sedute della sezione III del Consiglio Superiore di Sanità. In un comunicato stampa l’Agenzia italiana del farmaco ha esposto la sua  posizione sull’argomento. In particolare per l’Aifa “risulta indispensabile definire le quantità di nicotina, unica sostanza farmacologicamente attiva tra quelle presenti nelle cartucce di ricarica, in quanto pur riportata tra gli ingredienti come «conforme alla Farmacopea internazionale» da alcuni controlli non risulta esserlo”.
A tal proposito l’Aifa precisa che tutto ciò che contiene materie prime farmacologicamente attive debba essere considerato farmaco e che anche le sigarette elettroniche dovrebbero essere regolamentate secondo la Direttiva 2001/83/CE del D.L.vo 219/2006 concernente i prodotti medicinali.
E prosegue: “è indispensabile anche stabilire delle specifiche qualitative minime per il dispositivo poiché le sostanze inalate variano non solo in base al liquido inserito ma anche alla composizione del materiale plastico e alla temperatura raggiunta dal dispositivo stesso, basti pensare alla possibile produzione di ftalati come residui della combustione”.
Anche per le sigarette elettroniche prive di nicotina si ravvisano problemi di sicurezza legati al loro uso. In particolare l’Aifa pone l’accento sui “prodotti formati nella combustione delle sostanze utilizzate, ma anche all’induzione di comportamenti a rischio dovuti alla falsa convinzione che si tratti di prodotti sicuri”. Pertanto l’Aifa sottolinea che il liquido da utilizzare nelle sigarette elettroniche, anche qualora privo di sostanze farmacologicamente attive, dovrebbe essere chiaramente etichettato.
Infine l’Agenzia specifica che “il messaggio ingannevole sul vantato effetto disassuefacente dall’abitudine del fumo non dovrebbe accompagnare tali prodotti se non sotto controllo medico e si dovrebbe informare l’opinione pubblica attraverso campagne di sensibilizzazione sui possibili rischi dovuti sia alla presenza di sostanze dannose, sia per l’induzione di deviazioni comportamentali (ad es. possibilità di fumare in ambienti in cui prima non era possibile, quali chiese, ospedali, caserme, scuole ecc.) che possono al contrario riattivare e/o incrementare l’abitudine al fumo e favorire l’utilizzo del dispositivo come nuova via di assunzione di sostanze da abuso”.
L’Aifa ritiene che “rispetto alle sigarette classiche quelle elettroniche, se opportunamente regolamentate, possiedano un minor rischio per la salute qualora utilizzate per la disassuefazione medica del fumo. Sono invece da bandire nell’uso in persone che non abbiano mai fumato o abbiano già smesso poiché questo impiego può aggravare la dipendenza da nicotina”.