Michele Di Iorio, presidente di Federfarma Napoli, ha tracciato per Farmacia news il quadro delle farmacie nella sua provincia: «Federfarma Napoli rappresenta tutte le 770 farmacie del capoluogo e della provincia: un numero già consistente, ma destinato a salire nei prossimi mesi, una volta ultimate le procedure relative all’assegnazione delle oltre 100 nuove sedi farmaceutiche messe a concorso. Il tessuto delle farmacie napoletane è caratterizzato da una forte connotazione prevalentemente urbana: poche, infatti, ma ugualmente preziose, le eccezioni rappresentate da farmacie rurali».
Punti di forza e criticità
Il principale punto di forza delle farmacie della provincia è la capillarità, tanto in città quanto in provincia: «Capillarità coniugata a una diffusa ed elevata professionalità dei titolari di farmacia napoletani, qualità entrambe esaltate dalla “voglia di fare futuro” per la farmacia partenopea», riprende il presidente. «Punto di debolezza sono invece le ferite, non ancora del tutto rimarginate, provocate dai ritardi con i quali le Asl hanno saldato le spettanze dovute alle farmacie negli ultimi trent’anni: circostanza che ha portato all’attuale sottocapitalizzazione delle stesse farmacie. Ulteriore, attualissima, criticità è l’habitat nel quale si trovano a operare tutti le farmacie aderenti, considerato che nel solo 2014 si sono verificati, nel corso di tentativi di rapina, due ferimenti di colleghi titolari di farmacia e oltre cento rapine consumate con solo danno patrimoniale: un attivismo criminale che risulta vincente rispetto all’inadeguatezza, su tale argomento, delle istituzioni. Grazie all’introduzione della Dpc garantita da una società di servizi con socio unico Federfarma Napoli e del Cup a pagamento, le farmacie napoletane si sono dimostrate pronte a fare della farmacia dei servizi la regola e non solo un’eccezione: è infatti cresciuta sensibilmente negli anni la consapevolezza di affrontare da protagonisti la sfida di ampliare la propria offerta in termini di salute e di benessere nei confronti dei cittadini. Sono sempre di più a Napoli, come in provincia, le farmacie in grado di offrire più servizi alla persona come le analisi di prima istanza, trattamenti estetici, ma anche di organizzare giornate tematiche in farmacia dedicate alla cura e alla prevenzione di particolari patologie con il supporto di professionisti altamente affidabili».
Migliorati i tempi di pagamento da parte delle Asl
Riguardo al rapporto istituzionale con la struttura commissariale della Regione Campania e con le tre Asl napoletane «esso è andato migliorando con il tempo, passando attraverso momenti di confronto, a volte sfociato in scontro, ma sempre e solo con la finalità di trovare un punto di incontro tra le esigenze della parte pubblica e i diritti legittimi delle farmacie private che rappresento», prosegue Di Iorio. «Ritengo che i risultati di tale miglioramento siano oggi sotto gli occhi di tutti, se è vero, come è vero, che da una situazione iniziale, risalente a dieci anni fa, di ritardati pagamenti che si attestavano ben oltre le dieci mensilità, siamo a un passo dal raggiungere la totale normalizzazione dei tempi di pagamento da parte delle citate aziende sanitarie».
Assistenza farmaceutica da uniformare
Per il futuro prossimo le farmacie della provincia hanno in cantiere, in stato avanzato, una serie di iniziative e di progetti finalizzati a migliorare ulteriormente il servizio di assistenza farmaceutica: «Quali una sempre più spiccata regionalizzazione di tutti i servizi offerti dalle farmacie in modo da garantire identici diritti a tutti i cittadini in Campania, indipendentemente dall’Asl dove essi risiedono», precisa il presidente, che conclude augurando ai colleghi di «custodire integro il coraggio fino a ora dimostrato nel resistere a momenti avversi che avrebbero scoraggiato chiunque: e consiglio di fare sempre più “rete”, identificando in Federfarma Napoli la casa comune nonché la cabina di regia dalla quale far partire un modello operativo capace di riscattare anche quei pochi colleghi caratterizzati da inerzia sindacale».