A seguito del Decreto Legge del nuovo Governo, che ha anticipato al 1° novembre la scadenza dell’obbligo vaccinale anti-Covid, possono tornare a esercitare tutti quei professionisti sanitari che erano stati sospesi per inadempienza all’obbligo. Per quanto riguarda i professionisti della farmacia, si tratta di 1.194 farmacisti, pari a circa l’1% degli iscritti all’Albo

Covid-19: si va verso il reintegro dei professionisti sanitari non vaccinati. Il nuovo Governo, nel suo primo Consiglio dei Ministri, ha previsto l’anticipo del reintegro dei professionisti sanitari, sospesi per inadempienza all’obbligo vaccinale, al 1° novembre. Il neo Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha spinto verso l’anticipo del reintegro, che in realtà si sarebbe concretizzato con la scadenza delle disposizioni vigenti il prossimo 31 dicembre 2022, anche per sopperire al problema della carenza di personale. Contestualmente, è stato deciso di interrompere il bollettino quotidiano Covid-19, che diventerà settimanale.

Il reintegro

A partire dallo scorso 1° novembre, dunque, tutti i professionisti non vaccinati possono essere progressivamente reintegrati. Per quanto riguarda i farmacisti, si tratta di 1.194 professionisti, pari a circa l’1% dei 100 mila iscritti all’Albo.

Già oltre la metà di essi (pari a 690 farmacisti) ha ricevuto formale comunicazione da parte degli Ordini territoriali di appartenenza circa la revoca della sospensione.

Il commento di Fofi

«Un ringraziamento va agli Ordini provinciali che in questi mesi hanno adempiuto con il massimo rigore alle responsabilità di verifica per garantire la sicurezza di cittadini e operatori, e che ancora in queste ore si stanno adoperando per ottemperare a quanto previsto dalla normativa – ha dichiarato Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli ordini dei farmacisti italiani (Fofi), attraverso una nota diffusa dalla Federazione – Desidero, inoltre, ringraziare i centomila farmacisti italiani che hanno aderito alla vaccinazione dando prova di grande responsabilità, la stessa dimostrata sin dall’inizio della pandemia durante la quale sono sempre stati in prima linea al servizio dei cittadini».