Vaccini anti-Covid: a chi rivolgersi in caso di reazioni avverse

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In caso di reazione avversa post vaccino il cittadino stesso o un operatore sanitario possono rivolgersi alla rete nazionale di Farmacovigilanza che monitora le reazioni avverse alla somministrazione dei diversi tipi di siero

Le ultime settimane hanno visto i vaccini anti-Covid al centro della scena, con informazioni non sempre chiare e rassicuranti per i cittadini. A complicare il quadro, il tumulto mediatico provocato dai casi di trombosi associati a una ridotta conta piastrinica verificatisi in concomitanza all’inoculazione del vaccino anglo-svedese AstraZeneca; circostanza questa che ha prodotto uno stato di ansia alquanto diffuso nella popolazione rispetto alle possibili reazioni avverse post vaccino. In questa situazione è forse utile ricordare che in Italia, come del resto negli altri Paesi, esiste una rete nazionale di farmacovigilanza coordinata dall’Aifa (Agenzia italiana del Farmaco) e dai centri regionali che coinvolge tutti gli operatori sanitari presenti sul territorio nazionale. La farmacovigilanza è un processo continuo che mette in discussione la sicurezza di ogni medicinale, anche dopo l’immissione in commercio una volta superati i protocolli di sperimentazione.

Le possibili reazioni avverse: un chiarimento

Occorre innanzitutto fare un distinguo tra le possibili reazioni avverse e quelli che vengono definiti effetti indesiderati. Chiarendo, in tal modo, che con evento avverso, si definisce un qualsiasi episodio sfavorevole avvenuto in seguito alla somministrazione di un farmaco e, più in particolare, una qualsiasi risposta nociva e non intenzionale a un medicinale con cui è possibile stabilire una relazione causale. Con effetto indesiderato ci si riferisce, più semplicemente, a quelli più comuni e non necessariamente nocivi, come, ad esempio, nel caso di un vaccino anti-Covid, un dolore localizzato al braccio piuttosto che un lieve gonfiore dello stesso o una sensazione di nausea o rialzo termico. Tuttavia, non tutti gli eventi avversi che si verificano a seguito dell’inoculazione di un vaccino possono essere attribuiti al prodotto. Spesso, infatti entrano in gioco altri fattori, quali l’ansia, gli errori di immunizzazione piuttosto che altre reazioni per le quali non è possibile stabilire un nesso causale con il vaccino.

A chi segnalare la reazione avversa

Fatte le dovute premesse, è tuttavia l’Aifa stessa a suggerire l’effettuazione della segnalazione nel caso «di sospette reazioni avverse (ADR, Adverse Drug Reaction), in quanto queste costituiscono un’importante fonte di informazioni per le attività di farmacovigilanza, consentendo di rilevare potenziali segnali di allarme relativi all’uso dei medicinali così da renderli più sicuri, a beneficio di tutti i pazienti».

La segnalazione di un evento avverso verificatosi dopo la somministrazione del vaccino anti-Covid può essere fatta al proprio medico di famiglia, al centro vaccinale di riferimento, alla farmacia o all’azienda sanitaria di riferimento. La comunicazione può essere effettuata direttamente dal cittadino o da un operatore sanitario, compilando una scheda apposita e inviandola via fax piuttosto che via email al responsabile locale della Rete di farmacovigilanza, oppure andando direttamente alla voce “Segnala online una sospetta reazione avversa” presente sul sito dell’Agenzia Italiana del Farmaco.